Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

CIMINO: “ACQUA, UN DIRITTO CHE VA GARANTITO ALLE FAMIGLIE SICILIANE INDIGENTI”

On. Michele Cimino. “Va garantito il diritto all’acqua alle famiglie siciliane con grave disagio economico. Approvvigionamento a costo zero, per tre anni, ai meno abbienti o in stato di poverta’
Palermo, 14 aprile 2013 - E’ il contenuto di una interrogazione presentata al Presidente della Regione, Rosario Crocetta, dal deputato regionale di Voce Siciliana, On. Michele Cimino.
“Con l’atto ispettivo intendo porre all’attenzione del Governo Crocetta una questione, prima di tutto di carattere sociale e poi politica, che riguarda la gestione delle risorse idriche- spiega il deputato regionale Cimino-. L’acqua è un bene comune di prima necessità che, come sancito dall’Onu, appartiene all’umanità intera.

Ma in Sicilia, così come in gran parte del resto d’Italia, la “gestione” dell’acqua potabile per uso domestico è parcellizzata in una miriade tra enti, società che si interfacciano con le amministrazioni comunali per erogare il servizio. E non solo: ai già noti problemi di approvvigionamento idrico si aggiungono, negli ultimi anni, le difficoltà economiche di molte famiglie indigenti, impossibilitate a pagare il costo dell’acqua che determina, il più delle volte, da parte dell’ente gestore privato, il conseguente provvedimento di distacco della presa idrica, compromettendo la garanzia di una vita dignitosa e civile di molte famiglie e, allo stesso tempo, mortificando il valore della solidarietà e della sussidiarietà. Da qui la proposta avanzata al Presidente della Regione perché si faccia interprete, unitamente all’ANCI Sicilia, di potere assicurare, nell’ottica del rispetto del “Diritto di Cittadinanza”, un “Minimo Garantito” di dotazione idrica a costo zero, per tre anni, a tutte le famiglie indigenti, garantendo loro una vita dignitosa e civile”.

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