Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

NIBALI IMMENSO CAMPIONE DEPURATO DALLE ERRE MOSCE DI PETULANTI COMMENTATORI

Se le Tre Cime di Lavaredo fossero state quattro le avrebbe 'nuotate' come solo uno “Squalo dello Stretto” sa fare, mentre commentatori autoreferenziali hanno negato al telespettatore l'enfasi del gesto atletico e dell'impresa. Nibali visto in questo Giro d'Italia riporta il ciclismo italiano a personaggi gloriosi e indimenticati. Sarebbe il caso di depurare la petulanza dei commentatori per riportare la cronaca sportiva agli onori della... cronaca

Messina, 26/05/2013 - Grande, infinito Vincenzo Nibali, trionfatore del Giro d'Italia 2013, molto più che vincitore. Un'impresa commentata in modo insapore da... commentatori petulanti, che non hanno saputo raccontare ieri (ma non solo) l'alto valore sportivo ed etico che l'impresa del campione siciliano ha espresso. Un grande messinese ha scalato da vero campione le Tre Cime di Lavaredo bianche di neve, imprimendo sul candido manto la scia rosa della sua incontenibile determinazione a lasciare un segno di grandezza nella storia del ciclismo e dello sport.

Nibali ha scelto l’impresa e la leggenda per vincere il 96.mo Giro d’Italia, nel silenzio ‘fragoroso’ delle sue ruote ruggenti d'amore per lo sport e della purezza del gesto atletico. Un’impresa da raccontare in piedi e col cappello in mano, un’impresa da trasmettere in bianco e nero. Da raccontare a chi vorrebbe ascoltare ancora esaltanti storie di ciclismo e di sport, da consegnare ai nipoti.

Se le Tre Cime di Lavaredo fossero state quattro, Vincenzo Nibali le avrebbe 'nuotate' ugualmente, come solo uno “Squalo dello Stretto” sa fare, incurante della pendenza e della neve che gli sferzava il viso ma che si scioglieva col caldo del suo rovente cuore siciliano di atleta, mentre commentatori autoreferenziali, interessati a fare sfoggio di particolari, gossip, brioches, date di nascita e di compleanno, hanno negato al telespettatore l'enfasi del gesto atletico e dell'impresa.

Nibali visto ieri e in questo giro riporta il ciclismo italiano ad anni e personaggi gloriosi e indimenticati. E sarebbe il caso di depurare la petulanza dei commentatori dalle erre mosce numerosamente associati, per riportare la cronaca sportiva agli onori della... cronaca. La cronaca che eleva lo spirito e, quando può, alla prima occasione fa sognare!

m.m.

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