Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MARIA CHIARA CARROZZA: "UN CESTINO DI BELLE PAROLE DEL MINISTRO"

Catania, 13/06/2013 - Giovedì scorso, il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, illustrando le linee programmatiche del suo dicastero alle Commissioni Istruzione di Senato e Camera, in seduta congiunta ha così esordito: “I sistemi dell’istruzione, dell’università e della ricerca non possono vivere nell’incertezza perenne tra tagli e rimodulazioni in corso d’anno.
Quello che serve è un orizzonte temporale pluriennale in cui il budget su cui sviluppare il sistema sia coerente con le politiche, le strategie e le priorità che il Paese s’impegna a perseguire, tenendo conto, peraltro, della necessità di rispettare gli obiettivi assunti a livello internazionale”.

Condividiamo la premessa perché, a nostro avviso, se non si supera la logica dell’emergenza in favore di una programmazione scandita in un “orizzonte temporale pluriennale” che rispetti le priorità da perseguire, gli obiettivi internazionali ma con certezza di risorse necessarie, non si può parlare di ripresa delle nostre istituzioni.
Interessante l’intenzione di avviare “una riflessione per il nuovo reclutamento dei dirigenti scolastici e dei docenti” e il lancio di “un nuovo piano triennale di assunzione in ruolo del personale precario per il 2014/17” garantendo il giusto equilibrio tra assorbimento del personale precario e concorso pubblico”.

Particolarmente apprezzabile quanto affermato sulla carriera dei docenti da fondare sul merito: “occorre, ha affermato il Ministro, dare avvio a un sistema di valutazione delle prestazioni professionali collegato a una progressione di carriera, svincolata dalla mera anzianità di servizio”. Per raggiungere quest’obiettivo, il ministro, ritiene che sia necessario dare “il giusto riconoscimento ai docenti meritevoli costruendo un vero e proprio ‘cursus professionale’”. “Ciò presuppone la diffusione nella scuola di una cultura della valutazione, non connotata da alcuno spirito punitivo”. Per il Ministro “una reale valorizzazione della professione del personale scolastico e soprattutto uno strumento di supporto all`attuazione dell`autonomia può avvenire solo mettendo a regime un sistema di valutazione, che non deve essere visto come una volontà di ‘dare la pagella’ ai professori o ai dirigenti scolastici, ma come necessità da parte della scuola stessa di verificare gli esiti rispetto a obiettivi definiti congiuntamente, al fine di creare un circolo virtuoso”.

Con riferimento alla questione delle pensioni, il Ministro ha suggerito “una normativa integrativa che consenta una deroga, in considerazione della specialità del comparto scuola, al fine di permettere al personale scolastico che avesse maturato i requisiti previgenti nell’anno scolastico 2011/2012 di andare in pensione nell’anno scolastico successivo secondo la precedente normativa”. Non poteva mancare un impegno sull’edilizia scolastica invocando “uno sforzo straordinario” per evitare “la frammentazione e avere un unico canale di finanziamento, un Fondo unico per l’edilizia scolastica, che garantisce maggiore efficacia nelle procedure di monitoraggio e migliore valutazione di tempi e metodi di realizzazione”.
Rilevante la sottolineatura sul carattere plurale del nostro sistema d’istruzione che occorrerebbe salvaguardare “attraverso misure volte a tutelare la qualità e l’inclusività anche delle scuole pubbliche paritarie”.

Utilissima, infine, l’intenzione di semplificare e disboscare la giungla normativa ora esistente, attraverso lo strumento della codificazione della normativa di scuola, università e ricerca.
Queste le linee generali che riguardano l’Istruzione. Che dire?
Pur trattandosi di un semplice annuncio, di una snella dichiarazione diciamo con franchezza che non ci soddisfa molto.
Il Ministro Carrozza, nella quale riponevamo grandi speranze, parla, ad esempio, di reclutamento del personale ma non chiarisce le modalità, di edilizia scolastica in modo generico, di organico funzionale in modo ancora più generico, chiede soldi ma non si capisce a quale scopo, ignora i veri problemi come quelli della maturità, dell’accesso all’università.

Se “il buon giorno si vede dalla sera” occorre dire che i contenuti dell’Agenda del Ministro si presentano come una cesta di parole che non annunziano una bella giornata per la scuola italiana. Riconosciamo che il suo lavoro sarà certosino e in salita anche perché la maggioranza che appoggia il nuovo Governo, così complessa e barricata sulle proprie posizioni, difficilmente uscirà dai propri gusci per dare risposte coraggiose, riforme profonde delle quali l’Italia ha bisogno.
Nonostante ciò, comunque, vogliamo dire: buon lavoro, Onorevole Ministro, e auguri carichi di speranza perché il suo sia nei fatti il Dicastero del rilancio, del cambiamento e dell’innovazione.

Giuseppe Luca
Direttore Responsabile della “Letterina”
ASASI

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