Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

EVASORI PER SOPRAVVIVENZA: UNA VERITÀ CHE RIFIUTIAMO DI ACCETTARE

Roma, 26 luglio 2013 - “La dichiarazione del (“In Italia esiste anche un’evasione di sopravvivenza”), a margine di un convegno di Confcommercio, rappresenta la perfetta sintesi di una drammatica verità che tutti conosciamo e che a livello politico nessuno può più permettersi di ignorare” commenta il Segretario generale della UIL Pubblica Amministrazione Benedetto Attili il quale continua: “Come rappresentanti degli operatori pubblici addetti ai controlli fiscali ed amministrativi e quindi conoscendo "da dentro" la materia possiamo in tutta serenità affermare che, purtroppo, sono queste le verità che vanno dette:
in Italia, di fatto, esiste una pressione fiscale insostenibile; il che, se da una parte determina una evasione fiscale di sopravvivenza, dall’altra impedisce ai lavoratori e pensionati con redditi medio-bassi di condurre un’esistenza dignitosa”.

“E’ evidente”, continua Attili, “che nel sistema c’è qualcosa che non funziona e che l’evasione va combattuta con riforme urgenti e soprattutto eque perché non si può certamente mettere sullo stesso piano morale chi ha fatto dell'evasione fiscale un modus vivendi per arricchirsi e chi deve scegliere tra pagare le tasse e sopravvivere. Più di qualcosa evidentemente non funziona e va corretto"
“Negli ultimi due anni 272 miliardi di euro sono stati sottratti al fisco, ben il 17,4% del Pil!”, conclude Attili. “L’esigenza primaria rappresentata dal vice ministro dell’economia, Stefano Fassina, di potenziare la lotta all’evasione fiscale attraverso mezzi adeguati non può che trovare il nostro pieno sostegno”.




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