Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

FREDIANA A TINDARI: UN MONDO SEMPRE IN PACE, MA SOPRATTUTTO POI COME FA COMODO A NOI

Tindari (Me), 12/08/2013 - Frediana Musical, lo spettacolo di Piero Di Maria con Tania Tuccinardi e Marco Vito protagonisti, va ancora avanti nella cavea del Teatro Antico di Tindari e tu, spettatore, rimani a chiederti, incredulo, come sia possibile che Saddam Hussein e Muammar Gheddafi siano stati fatti fuori con ‘regolare processo’ mentre Bashar Hafiz Asad, presidente della Siria, successore di suo padre, continui a dettare la sua legge, ad essere artefice di inenarrabili crudeltà? Così altrove…

Frediana Musical non lascia troppi margini alla coscienza: la coinvolge e la interroga, la sollecita e la impegna. Ciò malgrado Frediana rimane spettacolo e non cronaca, ricco com’è di teatralità e di luci, di personaggi e citazioni, di ballerini e soluzioni. Frediana ha trovato a Tindari una rinnovata vitalità, ha reso bene l’idea di un genere che non nasce nelle città teatrali, nei teatri di posa, ma nel quartiere, dove l’arte è popolare e i contratti d’agenzia improbabili. Il musical non è il bronx dello spettacolo ma certamente è l’aria che c’è… nell’aria, la volontà ineludibile di saltare su un tavolaccio per gridare d’amore, di rabbia o disperazione, di indignazione, d’amicizia e di speranza, attraverso la danza, il ballo, la parola, la musica.

E allora, cosa c’è di più vero che cantare, dentro o fuori la scena, d’amore e di paura, temendo che quel figlio che, amandosi prima o poi verrà, nascerà sullo scenario di un mondo cinico e oramai perduto nelle condotte reticolari delle banche, nelle segrete stanze del potere o nelle piazze dove circola più CO2 che cordialità, dove i lupi cattivi sono ormai vestiti da talebani o da europei armati di spray al peperoncino o di spread.
“Guerra” e "pace" sono forse i termini più sentiti e cantati in questo interessante lavoro di Piero Di Maria, oggi maturo di professionisti ed artisti comunque avvezzi alla scena, con le ottime performances di Marco Vito, Tania Tuccinardi, Antonio Smiriglia & C.

Maturo nella parte tecnica e nella complessiva messa in scena, che potrebbe avvalersi di ulteriori future novità: rendendo monumentale, ad esempio (anziché marginale) la sapiente chitarra di Marco Molica Colella, giacchè Jimi Hendrix, B.B. King, Eric Clapton, Chuck Berry, Jimmy Page of Led Zeppelin o Keith Richards of the Rolling Stones sono tutti dentro questa storia che dopo l’11 settembre non sarà più uguale. E una chitarra rock rispecchia in sé il mondo, la strada, l’arte e la poesia.

Frediana è una storia d’amore al tempo della pace, della guerra, del piercing e della lavabiancheria, della Coca Cola, del tablet e della maionese. Frediana è la storia di ognuno che guardi il mondo coi piedi per terra e con la mente adeguatamente confusa. Frediana è un inno di pace a quel dio che noi sovente invochiamo con la macchina fuori posto, in seconda fila e col motore acceso. Quel dio che noi spesso...

ce lo facciam secondo i nostri gusti / e gli diciamo cosa deve fare, / 
e poi chi deve assolvere /chi deve condannare / 
perché questo mondo / sia sempre più rotondo / 
sia libero e felice / sia ricco e sempre in pace / 
e soprattutto poi / sia come fa comodo a noi.
Frediana è andato in scena al Tindari Festival, domenica 11 Agosto, protagonisti Tania Tuccinardi e Marco Vito, già Giulietta e Romeo nell’omonima opera di Riccardo Cocciante, dedicato al Maggiore Giuseppe La Rosa, originario di Barcellona P.G., caduto lo scorso giugno in Afghanistan, e alle vittime di Nassiriya nel decimo anno dalla strage.

Marco Vito è Patrizio, giovane militare che vuole sposare la sua Frediana ma che verrà travolto nella spirale della guerra. «E’ la storia di ogni giovane che sogna una vita normale, di ogni uomo che ha perso la vita e l’amore in una guerra che non gli appartiene, di ogni donna e madre che piangono per chi non tornerà più – spiega il protagonista, gioiosano d’origine – è una storia che ci appare lontana ma che purtroppo è terribilmente vicina a noi».

Il musical si è avvalso della presenza di Rinaldo Clementi, Giuditta Perriera, Antonio Silvia e Antonio Smiriglia.

m.m.
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