Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

TINDARI FESTIVAL: STREPITOSO SUCCESSO DI PUBBLICO PER GIOCASTA CON CATERINA VERTOVA E MARCO CONTI GALLENTI

Strepitoso successo di pubblico per Giocasta con Caterina Vertova e Marco Conti Gallenti per la regia di Stefano Molica, messo in scena al teatro greco di Tindari
Tindari (Me), 02/08/2013 - Il dramma raccontato dalla mitologia greca viene rivisto e rappresentato secondo il testo della scrittrice greca Dimitra Mitta. L’autrice ribalta totalmente la visione tradizionale del mito di Edipo ed offre una visione nuova ed innovativa dove Giocasta, regina di Tebe, diventa la protagonista.

Vittima di una tremenda profezia sposa Edipo, suo figlio, che nello stesso tempo è anche l’assassino di Laio, padre di Edipo stesso.
Grazie al testo di Dimitra Mitta si scopre la figura di Giocasta, ma soprattutto si possono comprendere i suoi sentimenti in quanto l’autrice va a scavare nella sua vita e nel suo animo.
Perfetta la regia di Stefano Molica. Il suo stile inconfondibile diventa il filo conduttore di un dramma che va via senza infastidire, incuriosisce e fa rimanere lo spettatore attento sino alla fine.
“Il mito di Edipo è ribaltato e Giocasta ne diviene la protagonista – ha spiegato il regista. Il tema è molto attuale perché affronta il rapporto delle madri con i propri figli e delle donne con il potere. Il testo è molto attuale e parla in maniera semplice alle nuove generazioni”.

Ottima la prova di Marco Conti Gallenti, giovane attore pattese, forse intimidito dal suggestivo scenario di Tindari, ma che alla fine ha ben figurato lasciando intravedere il talento di cui è dotato. Impeccabile anche il coro, composto da tre giovani ragazze di Patti, Valentina Martino, Maria Scafidi e Morena Casella.
Il progetto, che ha il sapore di un laboratorio aperto, è l’indicazione che a Tindari, ma soprattutto a Patti, si possa dare nuovamente vita a quella produzione che tanti anni fa fece diventare il comprensorio una proficua fucina culturale.
“Da diverso tempo – ha affermato Stefano Molica – a Patti c’è un movimento culturale interessante. Lo spettacolo è un work in progress e l’obiettivo è quello di crescere sperando che in futuro si possano raccogliere i frutti di quanto seminato oggi”.
Lo spettacolo è stato accompagnato magistralmente dalle musiche originali di Luca Pincini, noto compositore internazionale ed ormai pattese d’adozione, che oltre a comporre i brani li ha eseguiti dal vivo, creando un’emozione unica, cogliendo i momenti salienti del dramma greco e riportando all’antico sapere dell’essenza del teatro tindaritano.

Il Tindari Festival proseguirà adesso lunedì 5 agosto con lo spettacolo “Anfitrione” di Plauto per la regia di Walter Manfrè. Protagonisti della commedia plautina saranno Debora Caprioglio ed Enrico Guarneri.

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