Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

“NAVE MADRE” CON 199 CLANDESTINI A BORDO SEQUESTRATA DALLA GDF, LA PRIMA VOLTA IN ACQUE INTERNAZIONALI

Catania, 12 settembre 2013 - La Guardia di Finanza, su provvedimento emesso d'urgenza da questa Procura Distrettuale, ha sequestrato un'imbarcazione di 30 metri utilizzata come "nave madre" impiegata nel traffico di clandestini. Il provvedimento si inserisce nelle attività di indagine relative al tragico sbarco del decorso 10 agosto, che portò alla morte di sei migranti.
Le complesse attività investigative, coordinate dalla Procura, sono state effettuate dalla Polizia di Stato e dall'Arma dei Carabinieri, oltre che dalla Guardia di Finanza. La Guardia Costiera di Catania ha fornito anch'essa un rilevante contributo.

Si tratta del primo sequestro effettuato in acque internazionali anche in applicazione delle Convenzioni internazionali in materia di diritto di Alto Mare e sul crimine transnazionale, riguardanti anche la potestà di fermare ed ispezionare una nave priva di nazionalità - o assimilata - sospettata di essere coinvolta nel traffico di migranti.

Sono stati utilizzati elementi di prova relativi all'impiego della nave quale mezzo per il trasferimento dei migranti clandestini, nel contesto di un'associazione operante in Italia e in Egitto. L'operazione è iniziata nel pomeriggio di ieri a 107 miglia sud di Capo Passero (SR) quando il pattugliatore rumeno impiegato nel dispositivo internazionale coordinato dall'Agenzia Europea "Frontex" ha avvistato l'imbarcazione "madre" carica di persone e con al traino un'unità "figlia" più piccola.

Sono immediatamente usciti i mezzi aeronavali di FRONTEX che, dopo aver assistito a distanza al trasbordo dei clandestini sull'imbarcazione a rimorchio, sono intervenuti per soccorrere i 199 migranti e catturare la nave madre che, nel frattempo, aveva invertito la rotta per darsi alla fuga.

Le unità Rumene e della Guardia di Finanza, operanti sotto l'egida del FRONTEX, avvalendosi di unità di supporto aeree, hanno proceduto all'abbordaggio in acque internazionali della predetta nave priva di bandiera, eseguendo il decreto di sequestro preventivo emesso da questa A.G.. Un'unità della Guardia di Finanza, con a rimorchio quella sottoposta a sequestro, si dirige verso il porto di Catania, con arrivo previsto nella mattinata di oggi.

I migranti, 199 persone, di cui 85 uomini, 50 donne e 64 minori di dichiarata nazionalità siriana, sono stati trasbordati su un altro guardacoste della Guardia di Finanza e su un'unità della Capitaneria di Porto, nel frattempo attivata per concorrere ai soccorsi. Le unità navali si sono dirette verso il Porto di Siracusa ove sono giunte alle 22,30 di ieri sera. Le indagini proseguono in collaborazione con la Procura della Repubblica di Siracusa.

Il "modus operandi" adottato per eludere i controlli ed impedire azioni di contrasto, nelle ultime settimane aveva consentito alle organizzazioni transnazionali operanti sia in Egitto che in Italia di porre in essere più condotte di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La D.D.A. ha dato applicazione alle predette Convenzioni internazionali considerando che il reato, alla luce delle risultanze investigative, è commesso anche nel territorio dello Stato poiché in esso era programmato l'ingresso e la facilitazione della condotta incriminata e perché all'interno del nostro territorio opera l'organizzazione transnazionale.

Si tratta di un'operazione di contrasto all'immigrazione clandestina - condotta da unità interforze e quindi con il determinante apporto delle investigazioni della Polizia di Stato - efficacemente portata a termine dalla Guardia di Finanza grazie al suo comparto aeronavale, che permette di coniugare attività di presidio del mare con quelle di polizia giudiziaria e di soccorso.

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