Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

STEFANO CUCCHI, A 'UN GIORNO IN PRETURA' I FATTI PROCESSUALI DEL GIOVANE MORTO AL 'PERTINI'

23/11/2013 - Nuovo appuntamento con "Un giorno in Pretura", la trasmissione di Roberta Petrelluzzi, in onda sabato 23 novembre alle 23.55 su Rai3. E' la sera del 15 ottobre quando Stefano Cucchi viene fermato dai Carabinieri in un parco di Roma mentre scambia del fumo con un suo coetaneo. Morirà sette giorni dopo all'ospedale "Pertini". Il processo celebrato nella Corte d'Assise di Roma cercherà di far luce su che cosa e chi ha provocato la morte di questo giovane di 31 anni.

Gli imputati sono tre agenti della polizia penitenziaria e medici e infermieri dell'ospedale. In questa puntata si scava sul percorso compiuto da Stefano Cucchi dal fermo fino alla conferma del suo arresto avvenuta il 16 ottobre. E' la prima volta che sulla morte di questo sfortunato giovane parlano solo i fatti processuali, cercando di tenere lontane tutte l'emozioni, le indignazioni e le suggestioni che il caso ha alimentato.
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Il caso Cucchi è la vicenda giudiziaria e di cronaca che ruota intorno alla morte del geometra romano trentunenne Stefano Cucchi, deceduto il 22 ottobre 2009 durante la custodia cautelare. Tale fatto ha dato origine a un celebre caso di cronaca giudiziaria che ha coinvolto alcuni agenti di polizia penitenziaria e alcuni medici del carcere di Regina Coeli.[1] Cucchi era un ragazzo appassionato di boxe[2] e alcuni anni prima della sua morte era un tossicodipendente in cura presso alcune comunità terapeutiche.

Il 15 ottobre 2009 Stefano Cucchi venne trovato in possesso di 21 grammi di hashish e antiepilettici[senza fonte] (il giovane era epilettico). In conseguenza di questo venne decisa la custodia cautelare; in tale data il giovane non aveva alcun trauma fisico e pesava 43 chilogrammi (per 176 cm di altezza)[3]. Il giorno dopo venne processato per direttissima. Già durante il processo aveva difficoltà a camminare e a parlare e mostrava inoltre evidenti ematomi agli occhi; il giovane parlò con suo padre pochi attimi prima dell'udienza ma non gli disse di essere stato picchiato. Nonostante le precarie condizioni, il giudice stabilì per lui una nuova udienza da celebrare qualche settimana dopo e stabilì inoltre che il giovane sarebbe dovuto rimanere in custodia cautelare al Regina Coeli[4].

Dopo l'udienza le condizioni di Cucchi peggiorarono ulteriormente, e venne visitato all'ospedale Fatebenefratelli presso il quale vennero messe a referto lesioni ed ecchimosi alle gambe, al viso (inclusa una frattura della mascella), all'addome (inclusa un'emorragia alla vescica) e al torace (incluse due fratture alla colonna vertebrale). Venne quindi richiesto il suo ricovero che però venne rifiutato dal giovane stesso. In carcere le sue condizioni peggiorarono ulteriormente. Morì all'ospedale Sandro Pertini il 22 ottobre 2009. In tale data Cucchi pesava 37 chilogrammi.

Dopo la prima udienza i familiari cercarono a più riprese di vedere, o perlomeno conoscere, le condizioni fisiche di Cucchi, senza successo. La famiglia ebbe notizie di Cucchi quando un ufficiale giudiziario si recò presso la loro abitazione per notificare l'autorizzazione all'autopsia.

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