Messina, 11/12/2013 - Basterebbero i soli dati dell’Ocse sulla disoccupazione giovanile per motivare e accogliere il disagio dei giovani e degli studenti, che in questi giorni stanno protestando occupando le scuole, modalità che non va certo incoraggiata, se non con i dovuti distinguo.
L’allarme lanciato appena ieri dall'Ocse riguarda il tasso di disoccupazione giovanile, salito al 41,2% lo scorso mese di ottobre, rispetto al 40,05% del mese di settembre. I giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni senza lavoro sono il 24,4% nell'area euro, nuovo record per la ‘categoria’ giovani, appunto. Per carità, meglio della Spagna (57,4%) e della Grecia (58%).
Questi studenti sono nipoti di coloro che nel ’68 fecero la loro rivoluzione e figli di coloro che hanno proseguito in quell’azione di contestazione del potere, in ogni epoca politica e sociale dell’Italia studentesca e lavoratrice. Sono loro a fare infuriare chi oggi sta al potere, preoccupati che a fare le spese della protesta siano i cittadini, i servizi pubblici, le madri che non possono
portare i figli all’asilo.
Certo, neppure noi accetteremmo il blocco dei trasporti e la paralisi del Paese; l'impossibilità di fare benzina o di poterci spostare.Non accetteremmo violenze e aggressioni. Non accetteremmo fascisti e terroristi.
Sennonché ecco farsi largo il sospetto che dietro ognuno di questi giovani studenti, ogni manifestante per il lavoro e la dignità di cittadino, ci siano infiltrati, teste calde, figli dei forconi, black-block, perditempo, fannulloni, fascisti e così via. Così come sta avvenendo in Italia con Forconi e contestatori vari, con le loro varie sigle. Gente che non si riconosce più nella politica, che non è controllabile attraverso la tessera di partito, del sindacato. Gente che non va più a votare. Ma di questo al potere non importa niente.
A loro importa che quelli che a votare ci vanno, anche se solo il 12% degli aventi diritto, votino per loro, per un partito a scelta tra quelli ‘
consociati’ per la conservazione e la sopravvivenza della ‘
specie’. A loro del rimanente 88% che (ipoteticamente) non va a votare, non gliene importa niente. A condizione che se ne stiano buoni e in silenzio. Quelli - infatti - per loro sono solo
populisti, antieuropei e
forconi.
Per i partiti consociati, Studenti e Forconi sono solo populisti, antieuropei e
dissociati. Gente socialmente pericolosa, perché attentano alla conservazione della
specie e della
casta.
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