Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

CANNABIS: PUÒ UCCIDERE ANCHE DA SOLA, MA SOLO IN CASI RARI

In rari casi la cannabis può uccidere "colpendo" il cuore, anche senza il contributo di altre sostanze pericolose come droghe e alcolici
Lecce, 24 febbraio 2014 - È quanto viene evidenziato da una ricerca tedesca effettuato su 15 casi di morte studiati in maniera dettagliata con autopsia, test tossicologici, esami di tutti gli organi, test genetici.
La cannabis sarebbe responsabile di due di questi decessi. Condotto da Benno Hartung dell'Università di Düsseldorf, lo studio è stato pubblicato sulla rivista Forensic Science International e riportato online dal magazine britannico New Scientist.

L'esperto ha eseguito esami dettagliatissimi sui 15 soggetti deceduti, per scartare qualunque altra causa di morte: in due casi, afferma Hartung, la morte non può essere che attribuita alla cannabis.
I due uomini sono deceduti per aritmia cardiaca e avevano elevati livelli ematici della sostanza (THC) che indica consumo di cannabis, segno che avevano fumato marijuana poco prima di morire. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” si tratta comunque di casi isolati e studi simili andrebbero ripetuti su campioni più numerosi di individui per affermare con certezza che la cannabis può essere fatale.
Per ora resta più saldo il dato che l'abuso di cannabis per lungo tempo può aumentare il rischio di schizofrenia e depressione e di problemi cardiaci e respiratori.

Giovanni D’AGATA




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