Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

AREE ASI, RILANCIARE LA PRODUZIONE INDUSTRIALE PER GENERARE NUOVO REDDITO

Messina, 7 aprile 2014 - Produzione industriale abbandonata in un territorio in cui il processo di deindustrializzazione procede a passo spedito e non più in grado di generare quei livelli di produzione di reddito necessari al rilancio dei consumi e, più in generale, alla movimentazione di tutti i settore dell’economia della provincia. A lanciare l’allarme è la Femca Cisl per bocca del segretario provinciale Stefano Trimboli in occasione del Consiglio Generale che si è tenuto alla Raffineria di Milazzo.
“Che modello di industria abbiamo in testa? – ha chiesto Trimboli nella sua relazione – servono efficienza e produttività, ma anche compatibilità ambientale e sicurezza sul lavoro. Servono nuove opportunità. Bisogna insistere sulla riqualificazione delle aree Asi, per questo ne sollecitiamo una profonda ristrutturazione e riammoderamento di tutta l’area dove insistono veri scheletri di archeologia industriale lasciati all’incuria del tempo senza la possibilità di essere recuperati per nuove e diverse attività industriali o artigianali. Un’idea può essere quella di concederli, con agevolazioni economiche o particolari regimi di acquisizioni, alle nuove imprese che chiedono di avviare un’attività, imponendo però severi vincoli di destinazione d’uso, per evitare come al solito speculazioni edilizie, cui comunque queste aree andranno incontro se non recuperate in tempo per le attività produttive”.

“La gente – ha sottolineato Antonio Amilicia, Saf della Ram - non comprende più perché la modernità sia solo un fardello da portare senza alcun beneficio e la tematica ambientale fa breccia nei residenti che vivono attorno alla Raffineria e alla zona industriale, che non accettano più i sacrifici a fronte di una occupazione che diventa sempre più esigua”.

Il dibattito ha affrontato anche la vertenza dell’Amam di Messina grazie all’intervento di Elio Giordano, RSU della Femca, che ha parlato di “disattenzione del CdA e dell’amministrazione comunale nei confronti delle istanze dei lavoratori. Vi è un rapporto conflittuale con la Rsu per via della disattenzione che la direzione aziendale nistra rispetto alle numerose sollecitazioni provenienti dai rappresentanti dei lavoratori e il piano industriale che l’azienda deve presentare ai sindacati potrebbe non risolvere per intero le questioni legate al personale e alla pianta organica”.

“La Politica non si occupa più delle persone e della tutela delle problematiche – ha detto Paola Zito della segreteria provinciale della Cisl - Il problema industriale riguarda tutto il comprensorio ASI. La raffinazione non è più un’isola felice. La vertenza EDIPOWER è sintomatica di come vi sia abbandono della produzione industriale. Il problema è complessivo e non limitato alle singole realtà. Lo spauracchio della salute e dell’ambiente è naturalmente più forte in assenza di occupazione sul territorio. L’industria che ha in mente la CISL – ha aggiunto Paola Zito - è assimilabile dal territorio e deve investire in compatibilità ambientale e sicurezza. Concordiamo quindi sulla necessità di recuperare le aree ASI per il rilancio industriale nel suo complessivo”.

Ma i lavori hanno affrontato anche le conseguenze delle nuove regole sulla rappresentanza sulle quali si è soffermato il segretario regionale Franco Parisi: “Con le nuove regole volute con forza dalla CISL la scommessa è quella di avere all’interno dei posti di lavoro una reale rappresentatività del sindacato. La nostra scommessa è quella di rimboccarci le maniche e lavorare sul percorso tracciatoin modo che tutte le opinioni siano garantite ma che sia la maggioranza dei lavoratori a decidere del loro futuro”.
Ha toccato tutti i punti, invece, l’intervento di Nora Garofalo, segretaria nazionale Femca, che ha concluso i lavori: “La raffinazione – ha ricordato - rimane un comparto dove, nonostante la crisi anche strutturale, si investe continua ad investire molto in efficienza produttiva, sicurezza del lavoro, e compatibilità ambientale. Altro settore in crisi è quello del tessile, ma in Italia l’abbiamo sentito prima che altrove”.

Quindi, l’approfondimento sulle nuove regole della rappresentanza: “Abbiamo messo ordine – ha detto – così che una sparuta rappresentanza non può più bloccare le relazioni sindacali espresse dalla maggioranza. Poi si passa alla certificazione reale degli iscritti così da dare un peso reale delle singole associazioni”.


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