Sammartino: sospeso dai pubblici uffici il vicepresidente della Regione Siciliana, voto di scambio

Sicilia, VicePresidente sospeso dai pubblici uffici per corruzione. Caso Sammartino. Di Paola (M5S): “Risultati elettorali eclatanti potrebbero essere frutto di corruttela”.  Sospensione vicepresidente Regione, M5S Ars: “Questione morale fondamentale, Schifani batta un colpo sulla vergognosa deriva della politica”.  Antoci: "Quadro agghiacciante. La classe politica siciliana deve autoriformarsi".  Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione "isole" al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.    Palermo, 17/04/2024 -  Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione, assessore regionale all'Agricoltura   Luca Sammartino,  indagato per corruzione.  Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania.  Sammartino ha prontamente risposto a quanto gli viene addebitato:  " Ho scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Sch

PATTI, OPERAZIONE 'FAKE': A GIUDIZIO L'ON. GULLO (PD) E ALTRE 92 PERSONE PER FALSO IN ATTO PUBBLICO E VOTO DI SCAMBIO

Il Gup di Patti Maria Pina Scolaro ha rinviato a giudizio 93 persone per falso in atto pubblico, voto di scambio e truffa, nell'ambito dell'operazione "Fake" del 2011 e tra questi Maria Tindara Gullo, deputato nazionale del Pd (vicina a Francantonio Genovese, recentemente arrestato per un'inchiesta sui fondi della formazione professionale) e figlia dell'ex vicesindaco di Patti, Francesco, anche lui a giudizio, e cugina di Luigi Gullo, che era candidato a sindaco e che ha scelto l'abbreviato. Sono 156 le persone implicate nell’inchiesta denominata ‘Fake’ dalla Procura di Patti, che ha emesso i relativi provvedimenti: 12 gli arrestati, tra questi il padre della deputata PD, Maria Tindara Gullo, mentre è indagato pure il cugino Luigi Gullo, EX consigliere provinciale PD a Messina
Patti (Me), 05/06/2014 - Pure la parlamentare del PD, Maria Tindara Gullo, tra le 93 persone rinviate a  giudizio nell'ambito dell'inchiesta 'Fake', che portò all'arresto di 12 persone, tra cui il padre della Gullo, il medico Francesco Gullo detto 'Cisco'. La Gullo, candidata al consiglio comunale di Patti alle elezioni del 2011, avrebbe dichiarato (nel gennaio 2011) di essere residente a Patti, presso l’abitazione del padre, ex vice sindaco di Patti ed ex assessore alle politiche sociali, a pochi giorni dalle elezioni amministrative nelle quali lei stessa era candidata. Come la Gullo, altre persone dello stesso nucleo familiare, ma pure altre persone tra le 156 indagate complessivamente, si sarebbero trasferite in modo fittizio. La Gullo non avrebbe in effetti mai lasciato la sua abitazione di Montagnareale, comune assai vicino a Patti, dove la parlamentare tuttora risiede.

I fatti si riferiscono alle elezioni comunali del 2011 a Patti, per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. 156 le persone coinvolte nella maxi-operazione 'Fake', accusate di reati che vanno dalla soppressione di atti d’ufficio al voto di scambio, dal falso ideologico all’associazione per delinquere, alla truffa aggravata nei confronti di enti di formazione. Il gip del tribunale di Patti, Onofrio Laudadio, nel marzo 2013 ha avviato gli interrogatori di garanzia delle 7 persone cui sono stati imposti gli arresti domiciliari, ovvero l’obbligo o il divieto di dimora.

Il 24 maggio 2013 gli agenti del Commissariato P.S. di Patti diedero esecuzione all’Ordinanza di sostituzione della misura cautelare dell’obbligo di dimora, con quella degli arresti domiciliari, nei confronti di Cisco Gullo, ex vice sindaco di Patti ed ex assessore alle politiche sociali, implicato nell’inchiesta denominata ‘Fake’ dalla Procura di Patti. L’uomo nel marzo 2013 venne arrestato.
Sottoposto inizialmente agli arresti domiciliari, la misura cautelare venne poi tramutata nell’obbligo di dimora nel Comune di Gioiosa Marea. Approfittando della misura meno afflittiva l’uomo aveva immediatamente riallacciato i contatti con alcuni dei soggetti indagati nel medesimo procedimento violando, di fatto, gli obblighi imposti. Nella giornata di ieri, pertanto, il Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Patti ha disposto il ripristino della misura Cautelare degli arresti domiciliari.

Difeso dagli avvocati Giuseppe Serafino e Maria Rita Cicero, al dott. Gullo era stata revocata la misura degli arresti domiciliari, sostituita dall’obbligo di dimora a San Giorgio di Gioiosa Marea. Il Procuratore della Repubblica Rosa Raffa si era opposta al provvedimento emesso dal Gip di Patti Armando Lanza Volpe, presentando ricorso al Tribunale del Riesame di Messina.



● PATTI: SOSPESI DAL PD I GULLO E GLI INDAGATI NELL'OPERAZIONE FAKE


● L'ON. GULLO (PD) AL VAGLIO DELLA COMMISSIONE DI GARANZIA IL 15 MARZO A ROMA ED OGGI A      PALERMO




Commenti