Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

ANCI SICILIA CONTRO I TAGLI AI COMUNI, MOBILITAZIONE IN TUTTA LA SICILIA

Anci Sicilia si mobilita contro i tagli agli Enti locali. Oggi si svolgeranno Consigli comunali in tutta l’Isola per protestare contro i tagli agli Enti locali. Continua così la protesta decisa dall’AnciSicilia durante lo scorso Consiglio regionale, per dire 'no' alla gravissima crisi economico-finanziaria degli enti locali: Consigli comunali in tutta l’Isola con la partecipazione di sindaci e giunte. Le delibere che saranno approvate nella giornata di oggi, rappresenteranno un’adesione alle prossime azioni dimostrative organizzate dall’Associazione dei comuni siciliani

Palermo, 9 feb 2015 -Continua la protesta decisa dall’AnciSicilia, durante lo scorso Consiglio regionale, contro la gravissima crisi economico-finanziaria degli enti locali: oggi si svolgeranno Consigli comunali in tutta l’Isola con la partecipazione di sindaci e giunte. Le delibere che saranno approvate nella giornata di oggi, rappresenteranno un’adesione alle prossime azioni dimostrative organizzate dall’Associazione dei comuni siciliani.

La mobilitazione indetta dall’AnciSicilia, oltre a evidenziare i reali pericoli derivanti dai tagli indiscriminati, prende spunto anche dal parere espresso dalla Corte dei Conti – Sezione Sicilia, in occasione del giudizio di parificazione del Bilancio della Regione Siciliana dello scorso luglio, in cui si sottolineava il “preoccupante peggioramento della finanza locale, imputabile principalmente alla progressiva e consistente riduzione dei trasferimenti di provenienza statale e regionale“.
A questo proposito la Corte dei Conti ha rincarato la dose lo scorso novembre, affermando con chiarezza che alle Autonomie locali è stato chiesto “uno sforzo di risanamento non proporzionato all’entità delle risorse gestibili dalle stesse a vantaggio degli altri comparti amministrativi”.
Inoltre, in relazione all’Imu sui terreni agricoli, l’Associazione dei comuni siciliani sottolinea come la decisione del governo nazionale (Decreto ministeriale del 28 novembre 2014) abbia non solo determinato una drastica riduzione del Fondo di solidarietà nazionale ma abbia anche fortemente penalizzato i comuni parzialmente montani e, soprattutto, quelli a forte vocazione agricola. Tale decisione costringe gli amministratori a dovere chiedere ai cittadini il pagamento, entro domani 10 febbraio, di una ennesima tassa peraltro riferita al 2014.

Va ricordato, infine, che il numero di enti (anche di consistente dimensione demografica) che stanno dichiarando il dissesto finanziario sta crescendo in maniera esponenziale, trasformando in ordinario un fenomeno che la normativa immaginava come eccezionale. Tali comuni, in questo modo, affermano di non essere in grado di onorare i debiti o di assolvere le funzioni indispensabili di loro competenza. Per la comunità questo equivale, inevitabilmente, a un innalzamento delle tasse e a una riduzione all’osso dei servizi.

Sono queste le ragioni principali della protesta voluta dall’Associazione dei comuni siciliani e partita lo scorso 21 gennaio, quando i sindaci siciliani, a scopo dimostrativo, hanno collocato a mezz’asta le bandiere della Regione Siciliana. Lo scorso 28 gennaio, invece, luci spente nei 390 comuni dell’Isola per dare forza ad una mobilitazione nata con l’obiettivo di illustrare i motivi per cui i comuni non riescono ad assicurare i servizi essenziali.
Nei prossimi giorni saranno rese note le ulteriori azioni di protesta e le iniziative di comunicazione con i cittadini.

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