Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

CAMPUS, DINO GALATI: “ACCERTATA LA MIA TOTALE ESTRANEITÀ A QUALSIASI CONSORTERIA CRIMINALE, UNA VERA GOGNA MEDIATICA”

Operazione Campus, emessa la sentenza dal Tribunale di Messina. Una brutta vicenda di compravendita di voti in politica e rapporti con la criminalità. Condannati Domenico Montagnese, anni 10 e 6 mesi per fatti di usura a Messina; Massimo Pannaci 5 anni; Salvatore D’Arrigo, A 3 anni ed 8 mesi; Marcello Caratozzolo 2 anni e 8 mesi. Alessandra Taglieri 1 anno; 1 anno e 4 mesi (pena sospesa) a Santo Galati Rando detto Dino, di Tortorici, all’epoca dei fatti consigliere provinciale, posto agli arresti domiciliari
Messina, 05/05/2015 - Operazione Campus per presunta compravendita di voti e rapporti tra politica e criminalità organizzata. Il Tribunale di Messina, presidente Massimiliano Micali, a latere M. Pina Scolaro e Eugenio Fiorentino, ha condannato Domenico Montagnese a 10 e 6 mesi e 13 mila euro di multa, per usura; 5 anni e 8000 euro di multa Massimo Pannaci, Salvatore D’Arrigo a 3 anni ed 8 mesi , Marcello Caratozzolo 2 anni e 8 mesi. Un anno di reclusione, con la sospensione della pena per Santo Galati Rando, di Tortorici, all’epoca dei fatti consigliere provinciale. Galati Rando subì gli arresti domiciliari nell'inchiesta Campus per presunti rapporti tra criminalità e politica in provincia di Messina. In effetti Santo Galati Rando detto Dino, viene condannato per un capo di imputazione marginale. L’avvocato Decimo Lo Presti, difensore di Galati Rando, ha comunque intenzione di appellarsi alla seppur mite condanna.

Di seguito le dichiarazioni di Dino Galati:

"Sono sereno perché è stata finalmente accertata la mia totale estraneità a qualsivoglia consorteria criminale, così come tanto veementemente sostenuto dal l'accusa. Ho subito una vera e propria gogna mediatica, non foss'altro perché la vicenda ha avuto larga eco sui media nazionali, visto l'indebito coinvolgimento dell'Ateneo Messinese, il cui buon nome non poteva che essere fatto salvo da questa sentenza. Rimango in fiduciosa attesa di leggere le motivazioni della sentenza, che, comunque, rispetto per mia formazione ed educazione, essendo stato un uomo delle istituzioni, ma ho motivo di ritenere, conoscendo gli atti di causa che anche l'unica residuale ipotesi, che mi è stata contestata e per la quale sono stato condannato, non sia adeguatamente assistita da prova rigorosa, tenuto conto del fatto che non ho mai avuto alcun tipo di rapporto diretto e/o indiretto con la signora Taglieri, che non conosco fuor che' per il fatto di essere stata coimputata."

"Ritengo che sul punto non possa non avere rilevanza il dato processuale costituito dal fatto che i signori Montagnese e Taglieri avrebbero votato per altro componente della mia lista, come, per l'assurdo risulta dalle intercettazioni telefoniche e/o ambientali. Per,queste ragioni, ritenendomi del tutto estraneo alla vicenda anche sotto i residuali profili che oggi sembrano interessarmi, ho motivo di affermare che l'indagine, prima, e l'istruttoria dibattimentale dopo, hanno dimostrato, tenuto conto degli esiti del Tribunale del Riesame e del dibattimento di primo grado, che io sono stato, come gridato in udienza dal mio legale, l'agnello sacrificale dell'impostazione accusatoria dell'Ufficio di Procura, nella misura in cui ha inteso contestare il reato associativo, nonostante non ve ne fossero i presupposti." - Dino Galati

La sentenza

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