1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

TIRRENOAMBIENTE”, ARRESTO ING. NOTO LA DIEGA, SINDACO DI FURNARI: “FINALMENTE SCOPERCHIATO IL PENTOLONE”

Furnari, 5 giugno 2015 - Apprendo da notizie di stampa che nell’ambito della Operazione “Vento di maestrale” condotta dalla Procura della Repubblica di Viterbo nella quale sono stati contestati i reati di truffa, frode in pubbliche forniture, falso ideologico ed abuso di ufficio nella gestione dei rifiuti, è stato arrestato l’ing. Carlo Rosario Noto La Diega, componente del Consiglio di Amministrazione di TirrenoAmbiente S.p.a. sino 25 maggio 2015 nonché Amministratore della società GESENU S.p.a fino ad appena qualche anno fa e, segnatamente, nel periodo in cui la stessa gestiva la raccolta, il trasporto, lo smaltimento rifiuti, unitamente alla gestione di riscossione della tassa rifiuti per conto dell’ATO ME2.

Al di là della presunzione di innocenza prevista dal nostro ordinamento, non ci si può esimere dal fare qualche doverosa considerazione, atteso che lo stesso ing. Carlo Rosario Noto La Diega ha gestito per un decennio il settore dei rifiuti anche nel nostro territorio per conto dell’ATO ME 2, avendo proprio la GESENU S.p.a. vinto la gara per la gestione dei rifiuti e per la riscossione a far data dalla costituzione della società d’ambito ed al contempo, abbia promosso un giudizio dinnanzi al Tribunale di Perugia nel quale si chiede la condanna della società d’ambito e, in solido, dei Comuni soci dell’ATO ME 2 per un importo superiore ad oltre 50 milioni di euro.

Com’ è noto, l’attività di denuncia posta in essere dal sottoscritto nella mia qualità di Sindaco di Furnari, insieme a qualche esponente politico che ha condiviso questo percorso, ha finalmente scoperchiato il pentolone della società mista TirrenoAmbiente spa, mostrando i discutibili interessi ed il ruolo determinante nell’affare dei rifiuti di taluni imprenditori, quali appunto Giuseppe Antonioli, Carlo Noto La Diega e Giuseppino Innocenti, i primi due arrestati, mentre l’ultimo attualmente imputato in diversi procedimenti penali.

Siamo e restiamo fiduciosi sull’operato della magistratura ed auspichiamo che quella inquirente -- e cioè la Procura della Repubblica di Messina e quella di Barcellona P.G. -- arrivino a breve a concludere le indagini, ridando dignità ad un territorio saccheggiato dalla scandalosa gestione dell’affare dei rifiuti che ha avuto come protagonisti questi soggetti.

A quanto sopra si aggiunge che è notizia di questi giorni che la società Osmon S.p.A. --di cui il predetto Giuseppe Antonioli era amministratore unico mentre la maggioranza societaria era singolarmente e notoriamente detenuta da Giuseppino Innocenti e dai suoi familiari -- dopo aver avuto l’affidamento di partite milionari senza gara d’appalto da parte della società mista TirrenoAmbiente spa, dai medesimi gestita, ha fatto richiesta di concordato preventivo al Tribunale di Vercelli, sezione fallimentare.
Appare dunque palese come in questa vicenda emergono forti dubbi di trasparenza idonei a ritenere che tale richiesta di concordato preventivo possa essere finalizzata alla elusione di precise responsabilità patrimoniali e societarie. Ciò proprio nel momento in cui una puntuale azione di pubbliche denunce ha determinato la forzosa interruzione dei rapporti tra le due predette società nella quali ha convissuto un grave conflitto di interessi, una inammissibile assenza di vigilanza e di controllo da parte del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea, socio di maggioranza ed attualmente sotto il vaglio della Commissione di Accesso agli atti.

La notizia dell’arresto dell’ing. Carlo Rosario Noto La Diega, rende oggi più che mai attuale il dubbio sulla regolarità e legittimità delle operazioni fatte dal liquidatore dell’ATO ME2, dalle quali deriva un enorme debito nella gestione dei rifiuti che si vorrebbe riversare illegittimamente sui bilanci dei singoli Comuni soci dell’ATO ME 2. E proprio per tutelare gli interessi economici del Comune che ciascun sindaco amministra, ritengo sia giunto il momento di accendere i riflettori e di richiamare l’attenzione ed il controllo della Guardia di Finanza e della Magistratura inquirente allo scopo di verificare la regolarità nella scandalosa gestione della vicenda rifiuti che è avvenuta in questo territorio nell’ultimo decennio.
Dalla Residenza Municipale li 5 giugno 2015
IL SINDACO
Avv. Mario Foti

Commenti

  1. Tali scellerate gestioni illegali sono state denunciate presso le Procure Siciliane, l'Antitrust, l'Autorità Nazionale Anticorruzione, la Procura della Repubblica di Palermo e per ultimo anche, giorno 20 maggio 2015, anche alla Commissione Parlamentare Bicamerale, presieduta dall'on. Alessandro Bratti, che sta indagando sugli illeciti connessi alla gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia. Le gestioni illegali di rifiuti ed acqua hanno prodotto buchi di miliardi di euro nelle casse di tutti i comuni siciliani, causando l'inquinamento dei mari e delle falde sotterranee.
    Il tutto è stato possibile per via delle creazioni di mega discariche, realizzate illegalmente e grazie ad affidamenti diretti, per svariate centinaia di milioni di euro, altrettanto illegali, per il trasporto dei rifiuti indifferenziati, conferiti in alcune ben individuate discariche private siciliane.petrotto-salvatore
    Giorno 26 maggio 2015 presso il Tribunale di Agrigento, c’è stata un’udienza a seguito di una querela per diffamazione a mezzo stampa, presentata dal vicepresidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro e da suo fratello Lorenzo, contro l’ex sindaco di Racalmuto, Salvatore Petrotto, accusato, assieme al giornalista Giulio Ambrosetti, di avere definito i due imprenditori agrigentini, gestori e/o proprietari della più grande discarica siciliana privata (?): ‘i ras delle discariche private in Sicilia’ ed ancora ‘professionisti dell’antimafia dei rifiuti’. L’udienza è stata rinviata al prossimo novembre.

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