Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

BROLO. SENTENZA TAR, IL SINDACO RICCIARDELLO: "NIENTE FUMUS, METTETEVI IL CUORE IN PACE"

Irene Ricciardello, sindaco di Brolo: "Oggi è una buona mattina per tutti i Brolesi. Ci sono momenti in cui, classico giro di volta, è tempo di analisi, fare bilanci, esitare sintesi, buoni proponimenti, migliori intendimenti. Oggi è una di quelle giornate”
10/07/2015 - Inizia così il sindaco di Brolo il suo breve commento sui fatti di ieri, che si interconnettono a quelli degli ultimi mesi, dall’incalzare di eventi dei giorni passati.
Ieri è stato il giorno del giudizio emesso dal Tar, sulla richiesta di sospensiva della delibera di dissesto, da parte dell’ormai ex “primo cittadino” Salvo Messina. Un giudizio, il non accoglimento, che facendo il paio con quanto scritto dalla Corte dei Conti, legittima e approva, l’operato della sua amministrazione.

“Avrei potuto dire… “mettetevi il cuore in pace”, ma non sarebbe un dire da sindaco dei cittadini, super partes, di tutti e per tutti. Oggi è il giorno in cui, non posso negarlo, accolgo soddisfatta il giudizio del Tar ,un'ordinanza che di fatto stronca tutte le strumentali congetture messe in atto in questi mesi ed in questi giorni da parte dell’ex sindaco,dall’attuale minoranza e da qualche neo-improvvisato economista facebookiano, sulla legittimità di quell’atto. Illazioni scioltesi come neve al sole. Oggi è il giorno dove a Brolo non ci sono più alibi per chi non vuole lavorare. Quella deliberazione è stato un atto doloroso, sofferto ma assolutamente necessario ed obbligatorio.
Nessuna vendetta politica, tesi veramente patetica, in quanto il dissesto di un Ente danneggia principalmente chi amministra un Comune, quindi di fatto noi stessi. Questa è la strada segnata nella legalità, senza pregiudizi, che deve percorre la città, la nostra città, per rinascere, dopo che altri le hanno tagliato le gambe, buttata nel fango”.

Ha in mano l’ordinanza del Tar. Sorride: “Ringrazio gli avvocati Fulvio Cintioli e Massimiliano Fabio, che hanno curato le controdeduzioni a quell’esposto, sono legali preparati, rigidi assertori del diritto e ringrazio, ma non ne avevo dubbi, la serenità del giudizio del Tribunale Amministrativo. Un organo, ovviamente, non politico, super partes, obiettivo, che giudica sulla scorta degli atti e dei fatti”.

Poi parlando dell’Ordinanza di rigetto della domanda cautelare prodotta da Salvo Messina, il sindaco di Brolo evidenzia un passaggio fondamentale: “Vi si esclude ogni probabilità di futuro accoglimento del ricorso (assenza del "fumus" in termini giuridici). Ciò anche sul dichiarato presupposto della nota deliberazione della Corte dei Conti, la quale – a dirlo è lo stesso Tribunale - assevera la correttezza della valutazioni di ordine contabile effettuate dal Consiglio comunale a base della dichiarazione di dissesto”.
E’ un'ordinanza - evidenzia sempre Irene Ricciardello – che il Tribunale ha tenuto ben presente in questo snodo processuale, negli atti del giudizio, della copia della deliberazione della Corte dei conti come detto e messo in rilievo dai nostri legali nel controricorso”.

“E – scusate l’ironia – dice sempre il sindaco - Messina ha dato l’ultimo colpo alle casse del Comune. Infatti le spese vengono compensate, una delicatezza – a mio parere - non giustificata”.
Poi il sindaco di Brolo, cita alcuni passaggi salienti dell’Ordinanza ma anche il passaggio topico dell’Ordinanza della Corte dei conti, che si rimettono in calce al documento.

E tornando alla “cronaca politica”, Lei ora evidenzia, nel gioco dei ruoli: “ i consiglieri di minoranza, che chiedevano a gran voce le dimissioni del vicesindaco, Gaetano Scaffidi, dopo quest’ulteriore scoppola inferta dal Tar, farebbero bene a dimettersi in massa. Come facevano i generali nipponici dopo le sconfitte. Loro si suicidavano.. ma evidentemente avevano ben altro senso dell’Onore”.
Li ho sentiti “urlare” in questi giorni parlando del presente, ma ho sentito anche il loro “assordante silenzio” quando si trattava di parlare del passato. Li vorrei sentire parlare ora davanti all’ordinanza del Tar.
Questa sarebbe coerenza, ho la sensazione, piuttosto, che i “nostri” numeri, da loro sbandierati come non veritieri, non solo sono confermati, ma vanno oltre. Emergono situazioni incresciose e, temo che la situazione sarà più grave di quanto già ora rappresentata …che scempio!

Dall’ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia sezione staccata di Catania (Sezione Prima) che si è pronunciato ul ricorso numero di registro generale 1172 del 2015, proposto da: Salvatore Messina, rappresentato e difeso dall'avv. Carlo Comandè, contro Comune di Brolo, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avv.ti Fulvio Cintioli e Fabio Massimiliano.

[…] Ritenuto, pertanto, alla luce della delibazione sommaria propria della presente fase cautelare, che allo stato la domanda di sospensione dei provvedimenti impugnati non appare meritevole di positiva valutazione, in quanto non assistita dal requisito del fumus boni juris;
Considerato, inoltre, che la complessità delle questioni prospettate in atti giustifica l’integrale compensazione delle spese della presente fase cautelare.
P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia sezione staccata di Catania (Sezione Prima) respinge l’istanza cautelare.

Commenti