Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

COMUNI SICILIANI: CONTI IN IN PROGRESSIVO PEGGIORAMENTO, I RIFIUTI BOMBA AD OROLOGERIA

Palermo, 8 lug. - "Progressivo peggioramento" della finanza comunale e provinciale, che induce a nutrire "forti preoccupazioni per la tenuta degli equilibri di bilancio gia' nel breve periodo". Con la bomba a orologeria degli oneri del servizio di raccolta dei rifiuti. E' quanto emerge dalla relazione della Sezione di controllo della Corte dei Conti per la Regione siciliana in merito alla finanza locale in
Sicilia. Nei comuni, il volume complessivo delle riscossioni correnti, dal 2011 al 2014, passa da 4.289,2 a 4.169,2 milioni di euro, facendo segnare un calo del 2,8 per cento. Le riscossioni complessive passano da circa 1.266,7 a 2.606,4 milioni di euro nel 2014 (+105,8%); per contro, i trasferimenti passano nello stesso quadriennio da 2.613,3 a 1.162,3 milioni di euro (-55,5%). Particolarmente accentuata risulta la riduzione dei trasferimenti erariali, che, nel periodo in considerazione, passano da 1.426,5 a 378,2 milioni di euro, segnando una decrescita, in termini di cassa, del 73,5 per cento. I trasferimenti regionali subiscono una riduzione del 34,9 per cento, con riscossioni che passano da 1.161,9 a 756,6 milioni di euro.

Pressoche' stabili le entrate extratributarie, che si attestano a poco piu' di 400 milioni di euro. Piu' problematica la situazione nelle ex Province regionali, presso le quali, tra il 2011 e il 2014, le riscossioni correnti si riducono del 34,2 per cento, passando da 597,8 a 393,1 milioni di euro. Le entrate tributarie delle ex Province regionali subiscono una flessione, in termini di cassa, del 19,7 per cento, passando da 325,6 a 261,3 milioni di euro, mentre i trasferimenti erariali si riducono del 96,1 per cento, passando da 184,3 a 7,2 milioni di euro. Oltre alla rigidita' della spesa, un ulteriore profilo di problematicita' risiede nelle lunghe tempistiche di riscossione delle entrate soprattutto di provenienza regionale, cui fa fronte un'elevata mole di spese correnti. "Molto preoccupante" risulta la costante flessione dei livelli di spesa d'investimento, pari al 6 per cento delle spese finali.

Al fine di contrastare questa "preoccupante decrescita", sono " auspicabili politiche tese a una spending review e a un sostegno finanziario allo sviluppo locale tramite la spesa d'investimento". Sono forti, continua la Corte dei Conti, le "tensioni di liquidita'" che danno luogo ad un sistematico utilizzo di anticipazioni di tesoreria, che "tendono sempre piu' ad evolversi, pertanto, in ordinario strumento di finanziamento a breve, senza il quale gli enti non riuscirebbero a soddisfare le proprie esigenze di spesa". In assenza di immediate misure correttive, il rischio e' di degenerare "in una permanente situazione di carenza di liquidita', tale da compromettere gravemente la solvibilita' delle amministrazioni locali e, in definitiva, la continuita' dell'erogazione dei servizi indispensabili". Ben piu' problematica, invece, e' la situazione dei debiti fuori bilancio riconosciuti, che nel 2013 ammonta ad oltre 163 milioni di euro, di cui circa 101 milioni per i comuni e i restanti 62 milioni per le amministrazioni provinciali. Il diffuso stato di sofferenza, e' testimoniato innanzitutto dall'incremento di pignoramenti ed azioni esecutive, i cui importi nel 2013 arrivano ad oltre 23,15 milioni di euro, quasi integralmente a carico dei comuni (22,18 milioni di euro).

Ancora piu' preoccupante l'esposizione debitoria latente, relativa ai debiti fuori bilancio da riconoscere, che nel 2013 ammonta ad oltre 467,4 milioni, in gran parte ascrivibile ai comuni (446 milioni). Una pericolosa incognita che grava sul sistema di finanza locale e', inoltre, costituita dall'esposizione debitoria dei comuni per l'integrale copertura dei costi del servizio d'igiene ambientale, di cui sono responsabili in via sussidiaria. L'esposizione debitoria complessiva a titolo di anticipazioni, al netto dei recuperi medio tempore effettuati dalla Regione, ammonta ad oltre 607,2 milioni di euro. Il totale delle passivita' che gravano sul sistema, tuttavia, risulta molto piu' elevato se si considera anche l'esposizione debitoria delle societa' d'ambito e dei consorzi nei confronti di fornitori, banche ed altri creditori, quantificata, in base alle rilevazioni piu' aggiornate, in circa 1.164 milioni di euro. Durante la gestione commissariale risulta accumulata un'ulteriore esposizione debitoria al 31 marzo 2015, pari a 44,5 milioni di euro. L'esposizione debitoria complessiva a carico della finanza pubblica e' stimabile, allo stato, in oltre 1.816 milioni di euro. (AGI) .

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