Messina, 05/12/2015 - La Corte d’appello di Messina ha rimesso in libertà Rosario Cattafi, arrestato nel luglio 2012, sospettato d’essere a capo della mafia di Barcellona Pozzo di Gotto, ordinandone la scarcerazione. Torna così in libertà l’avv. Cattafi, ristretto al 41 bis sin dal 24 luglio del 2012. I magistrati della corte d’appello riformando in parte la sentenza di primo grado, in accoglimento delle accuse mosse a Cattafi dalla Procura, lo avevano condannato a 12 anni di reclusione, in seguito all’accoglimento della richiesta del rito abbreviato. La pena prevista per i reati ascritti a Cattafi, infatti, gli avrebbero procurato una condanna a 18 anni senza il rito abbreviato.
Di fatto, il collegio giudicante, con a capo Francesco Tripodi, ha riconosciuto Cattafi estraneo ai vertici dell’organizzazione mafiosa barcellonese, accreditandolo come un semplice affiliato fino al 2000. In quell’anno Cattafi, per 5 anni venne sottopèosto a misure di prevenzione personale. Stando alla Corte d’appello non ci sono prove che l’avvocato Cattafi Rosario abbia ancora fatto parte dell’organizzazione mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto dopo il 2000, riducendo la condanna a 7 anni.
Gli stessi giudici, ieri 4 dicembre 2015, hanno revocato la misura cautelare del carcere, ordinando la scarcerazione immediata di Cattafi, accogliendo la richiesta del legale Salvatore Silvestro.
Cattafi è stato pertanto riconosciuto personaggio socialmente non pericoloso, e non sussisterebbe il pericolo che l’avvocato barcellonese possa darsi alla fuga.
"Non ci posso credere", commenta Federica Fabbretti sulla pagina FB di Angela Manca, madre dell'urologo Attilio Manca, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, ucciso dalla mafia a Viterbo. E la signora Manca risponde: "Cara Federica ormai possiamo aspettarci di tutto!".
Angela Manca, madre di Attilio Manca, ribatte: "La mafia sta alzando sempre di più la testa,sfidando le Istituzioni - scrive Angela Manca. - Ancora un inchino e musica del film " Il padrino " a Paternò ,durante la processione di Santa Barbara , davanti alla casa del boss!. Lo Stato dov'è? Attilio, Graziella Campagna, Adollfo Parmaliana, Beppe Alfano e tutte le vittime innocenti della nostra zona che sono cadute per mano mafiosa continuano ad essere uccise da una giustizia che sempre più spesso non è dalla parte delle vittime ma dei carnefici!".
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