1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

TERNA A ROMETTA: LETTERA DI NATALE TRISTEMENTE ALTERNATIVA

Comitato Mamme, lettera a Babbo Natale: “Incredibile! Asia preoccupata per Babbo Natale e le sue renne a causa dei piloni della Terna a Rometta… Speriamo bene!”
Ore 12:16 del 23 Dicembre 2015 - Vado su facebook a vedere se c’è qualche messaggio e la prima cosa che mi appare è lo stato di un papà perplesso con su scritto “Incredibile! Asia preoccupata per Babbo Natale e le sue renne a causa dei piloni della Terna a Rometta…Speriamo bene!”. Leggo testuali parole nella lettera a Babbo natale “Stai attento a Oliveto che ci sono i piloni della Terna! Buon viaggio, ti aspetto a Rometta”. Oliveto è una località Romettese dove passano i piloni di Terna, cmq un posto lontano dall’abitazione della bimba. Il papà mi ha detto che una volta la bambina di soli 8 anni, gli chiese cosa fossero quei grandi tralicci e lui le spiegò. In questo periodo che tutti i bimbi scrivono la letterina a Babbo Natale la bambina ha voluto sapere da suo padre quale fosse il nome del posto dove sono stati “piantati” i piloni e chi li ha messi.
Il risultato è quello che c’è scritto nella lettera. Evidentemente è rimasta così colpita da preoccuparsi anche per Babbo Natale e le sue renne.

Io non potevo credere a ciò che avevo visto, infatti a pranzo insieme ai miei figli pensavo a come si possano condizionare e impaurire anche i pensieri dei più piccoli. Noi pranziamo, ma purtroppo di fronte ammiriamo ogni giorno la devastazione di Terna nel nostro paese, in quanto la nostra casa è attorniata da piloni, il più lontano a circa 100 mt di distanza. Per non far mancare nulla a quanto già successo, mentre eravamo a tavolo mio figlio di quasi 5 anni mi sorprende anche lui dicendo ”Mamma colorare il mondo é bellissimo, gli alberi sono verdi, perché non è tutto grigio! I piloni non devono esistere in questo mondo, i fili non devono esistere mandano troppa corrente”.

A queste parole anch’io sempre più turbata e pensierosa di ciò che comporta quest’opera nella mente dei nostri bambini, mi chiedo come sia possibile che i bambini di tenera età si facciano questi problemi e la gente comune, gli amministratori e i nostri politici che sono persone adulte non si pongano nessuna domanda sull’impatto che tale opera avrà per la salute dei cittadini e sul territorio? Saranno extraterrestri? In ogni caso questi bimbi che sono il nostro futuro sono l’orgoglio della nostra società. Lo scrivo da mamma ma da persona che vede troppo menefreghismo, superficialità e rassegnazione.
Bene questo deve essere di esempio e di stimolo a tutti noi per continuare a lottare per il nostro territorio, affinchè i nostri figli abbiano una vita più spensierata e salubre.

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