Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

ACCORINTI: LE DIMISSIONI DEL DR. ZACCONE DOVREBBERO DECORRERE DALL'8 APRILE 2016

La dichiarazione del Sindaco di Messina in merito alle dimissioni del presidente Zaccone
Messina, 23/02/2016 - Il Sindaco di Messina in merito alla annunciate dimissioni del Presidente del Collegio dei revisori dr Zaccone ricorda che l'art 235 Comma 3 lettera B del Testo Unico Enti Locali 267/2000 prescrive che le dimissioni del revisore debbano avere un preavviso di 45 gg.
Dunque quelle del dr. Zaccone dovrebbero decorrere dall'8 aprile 2016.
Il Sindaco invita tutti a garantire lo svolgimento del compito al quale sono stati chiamati nel superiore interesse della città.
Al contempo invita il Consiglio comunale ad adottare gli atti di sostituzione del dr Zaccone entro l'8 aprile per consentire al Collegio dei revisori di lavorare nella pienezza della composizione.

C’è il rischio concreto di una paralisi e la possibilità che salti ogni impegno e prospettiva di pagamento di diversi servizi erogati alla collettività. Le dimissioni del presidente dei revisori dei conti del Comune di Messina, Dario Zaccone, accende la spia dell’allarme rosso per i sindacati dei lavoratori.
«C’era già il rischio di una paralisi del Comune – affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Lillo Oceano, Tonino Genovese e Carmelo Catania – oggi quel pericolo è reale e confermato dalle dimissioni del presidente del Collegio dei Revisori».
Dagli stipendi ai dipendenti comunali al pagamento delle fatture alle Cooperative affidatarie dei servizi sociali fermi al mese di settembre, dal pagamento degli stipendi dei lavoratori di Messinambiente, Atm e Aman alla mensa scolastica nelle scuole comunali. Tutto, per i sindacati, è messo in discussione.
«Le soluzioni ventilate – spiegano - si poggiano sull'anticipazione di tesoreria concessa in prospettiva dell'approvazione del bilancio di previsione che, con queste dimissioni, viene compromesso. Come viene compromessa ogni impegno assunto per il rilancio dell’attività amministrativa, per la celebrazione delle gare dei servizi sociali e il riordino del settore e per gli impegni assunti in merito alla stabilizzazione dei precari».

La ricaduta sui lavoratori e sull'indotto è pesante ma a risentirne saranno anche gli utenti anziani, i minori, le famiglie. «Senza considerare la forte crisi economica che mette in ginocchio una grande fetta della città – ricordano Oceano, Genovese e Catania - Parliamo di 1700 dipendenti comunali, oltre 700 operatori dei servizi sociali, 550 lavoratori di MessinAmbiente, 555 dell’Atm, gli alunni fruitori dei servizi scolastici e degli operatori delle cooperative gestori».

«Troppe toppe e falle di un’Amministrazione che non è riuscita a mettere fine ad una gestione fatta di improvvisazione, basti pensare ad un piano di riequilibrio che va avanti e indietro da tre anni – attaccano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil – Un’Amministrazione che per risolvere i problemi si affida a nuovi dirigenti e soprattutto allo staff di esperti badanti. Un'Amministrazione che ha vissuto e vive solo di immagine. Dietro le dimissioni del Presidente dei Revisori abbiamo motivo di pensare che c'è altro, perché troppe volte si è arrivati a "in zona Cesarini" nell'acquisizione di pareri che hanno rasentato la legalità e il rispetto delle norme che certamente non possono essere addebitate al collegio bensì alle scelte e alle prese di posizione di un’Amministrazione ormai in pieno stato confusionale, incapace di assumere qualsiasi decisione».

Nella vertenza generale sul territorio si somma quindi «lo sfascio e la pochezza di una Amministrazione che ha dimostrato scarsa capacità di gestione politico-amministrativa e finanziaria di una città che così rischia di perdere ogni speranza».

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