Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

MASTERPLAN PER IL SUD, A ROMA PER IL CONFRONTO COL GOVERNO NAZIONALE SULLE LE PROPOSTE DI CONFINDUSTRIA, CGIL, CISL E UIL

23 febbraio 2016 - Un documento articolato a livello nazionale e territoriale che rappresenta una proposta e un contributo sul lavoro e lo sviluppo per implementare le linee guida del Governo sul Masterplan per il Sud. A presentarlo, questa mattina nella sede di Confidustria nazionale a Roma, le rappresentanze nazionali, regionali e delle città metropolitane di Cgil, Cisl, Uil e Confindustria nel corso dell'iniziativa con il Governo nazionale rappresentato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti. A portare le istanze del territorio messinese e dei suoi lavoratori sono stati i segretari generali di Cgil e Cisl di Messina, Lillo Oceano e Tonino Genovese.

Le linee fondamentali del documento riguardano la richiesta di definizione di una strategia complessiva per il Mezzogiorno, cioè una nuova visione dello sviluppo complessivo all'interno della quale programmare gli interventi prevedendo anche una accelerazione della spesa. Serve una maggiore attenzione, insieme alla programmazione in direzione delle infrastrutture, verso gli interventi di promozione dello sviluppo, a partire da quello diretto a un maggiore sostegno al settore manifatturiero e all'industria agricola di qualità, la riconversione delle aree industriali dismesse. Interventi da realizzare selezionando e concentrando le risorse. Le Organizzazioni sociali hanno chiesto un coordinamento dei tempi, politiche di interventi ordinari a sostegno delle risorse dei fondi europei. Obiettivi, misure, scelte e tempi, per poter poter essere efficaci devono essere condivisi e per tali ragioni viene ritenuto opportuno estendere l'accordo di partenariato.

Oltre al sottosegretario De Vincenti, anche l'assessore alle attività produttive della Regione Campania, Amedeo Lepore, presente nella qualità di rappresentante della Conferenza delle Regioni, e il sindaco di Bari Antonio De Caro, delegato per le politiche del Mezzogiorno per l'Anci, hanno apprezzato il momento di confronto e i contributi di merito contenuti nel documento.

Piena condivisione sulla necessità di definire nuove politiche di sviluppo per il Mezzogiorno, individuando priorità e concentrando gli interventi su alcuni specifici direttrici, evitando così quei fenomeni di "dispersione in mille rivoli" che non hanno giovato al Sud. Il sottosegretario De Vincenti, il rappresentante delle Regioni Lepore e quello dell'Anci Decaro hanno anche sottolineato la necessità di prevedere momenti di confronto con le parti sociali che sono portatrici di interessi di rappresentanza autentica delle realtà produttive e del lavoro del territorio.

"Mentre a livello nazionale Confindustria, Cgil, Cisl e Uil trovano momenti di confronto e di relazione per determinare occasioni di sviluppo e occupazione - affermano Lillo Oceano e Tonino Genovese - nel nostro territorio l'Amministrazione Accorinti, i sindaci del territorio e l'Autorità portuale pensano di poter decidere senza confrontarsi con chi rappresenta imprese e lavoratori, producendo quei risultati deludenti che mantengono Messina e il suo territorio in una condizione di marginalità e la privano dell'opportunità di accedere alle opportunità vere di sviluppo".

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