Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

RISTORAZIONE COLLETTIVA: 5 FEBBRAIO SCIOPERO ‘MASSICCIO’

07/02/2016 - Adesione massiccia allo sciopero nazionale indetto dai sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs a sostegno della vertenza che coinvolge gli 80mila addetti della ristorazione collettiva impiegati nei servizi di preparazione e consegna pasti su larga scala destinati a mense aziendali, in attesa da 33 mesi del nuovo contratto nazionale di lavoro. La protesta, che ha registrato lo svolgimento di mobilitazioni e presidi partecipati in tutta Italia, si è resa necessaria in seguito alla rottura delle trattative avviate con le associazioni datoriali Angem ed Aci ed allo stallo delle trattative con le altre associazioni imprenditoriali Fipe Confcommercio, Federturismo Confindustria e Confesercenti, anch’esse firmatarie il contratto nazionale del turismo parte speciale ristorazione collettiva. I nodi del negoziato sulle posizioni datoriali sui capitolati contrattuali riferiti ai cambi di gestione, permessi per riduzione orario di lavoro ed ex festività, flessibilità oraria, malattia e sull’indisponibilità delle rappresentanze imprenditoriali ad erogare aumenti economici in linea con i rinnovi già siglati nel comparto turistico.

«Il malessere delle lavoratrici e dei lavoratori è palpabile e l’adesione in massa alla protesta di oggi è l’emblema dello stato di disagio – ha commentato il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri – A quasi tre anni dalla scadenza del contratto nazionale invitiamo le associazioni datoriali del comparto ristorazione collettiva a fare un passo indietro sulle posizioni che minano i diritti e le tutele individuali e collettive garantiti dalla contrattazione».

La categoria cislina rilancia anche sulla responsabilità sociale delle imprese. «Si rifletta sulle conseguenze di un mancato rinnovo contrattuale sia in termini economici che normativi in un comparto a occupazione per la maggioranza femminile, dove il rapporto di lavoro è prevalentemente part-time e le lavoratrici e i lavoratori sono molto spesso monoreddito – ha sottolineato Raineri – Esortiamo le associazioni datoriali a tornare al negoziato per individuare un punto di mediazione per consentire la positiva conclusione delle trattative~e definire un aumento salariale dignitoso oltre ad un avanzamento della normativa sul welfare e sulla partecipazione».

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