Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

DISSESTO E COMUNE DI MESSINA, COLTRARO (SD): "INCAPACITÀ E INFANTILISMO POLITICO"

Messina, 26.04.2016 - "Apprendo dalla stampa messinese di una conferenza stampa, chiamata 'operazione verità', indetta dalla giunta Accorinti, in cui, oltre l'incapacità amministrativa ormai divenuta cronica di gestire una città, si sfiora quello che definirei "infantilismo politico". Tra ironia e amarezza, è questo lo sfogo di Giambattista Coltraro - capogruppo all'ARS di Sicilia Democratica, in merito al sempre più paventato dissesto del Comune di Messina."Quanti di noi- prosegue - a scuola ( elementari, medie) hanno avuto un compagno di classe che, ad ogni guaio occorso in aula, sbottava con la frase " Non sono stato io, la colpa è dei miei compagni"?"Ecco, la giunta comunale di Messina ricorda quell'alunno, tanti di quegli alunni che hanno uno scarso rendimento scolastico, zero in condotta, sanno che la bocciatura è vicina, ma, sostengono, la responsabilità non è loro, è sempre degli altri.

Senza soffermarmi su quanto già ampiamente noto, relativo alla paralisi sopravvenuta a un bilancio ad oggi mai approvato, ricordo che nel triennio di 'frequentazione dell'aula di palazzo Zanca - per continuare la metafora politico-scolastica - i nostri 'alunni' non hanno brillato. Vuoi per propri limiti specifici, vuoi perchè il 'corso di studi', era particolarmente difficile e occorreva una preparazione di base che non possedevano, appare evidente che hanno fallito e vanno bocciati. Non dicano di avere esaminatori severi ed esigenti ( la Corte dei Conti); nè che quelli della 'classe accanto' (il consiglio comunale) fa troppo rumore e li disturba. Sono incapaci, vanno bocciati- sentenzia in conclusione Coltraro - raccolgano libri, quaderni e penna e lascino ad altri più meritevoli e capaci il posto in aula".



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