Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

ALMAVIVA: IL 95% RIFIUTA L’ACCORDO A PALERMO

Montevago: “difendiamo la dignità dei lavoratori”
La trattativa sindacale imposta dal Governo ad Almaviva, per scongiurare l’ipotesi dei quasi tremila licenziamenti paventati dall’azienda, si sposterà direttamente sui tavoli del Ministero del Lavoro dopo il secco NO dei lavoratori alle proposte avanzate dai vertici aziendali.
Palermo, 7 maggio 2016 - Dopo la contrattazione portata avanti presso il Ministero dello Sviluppo Economico, infatti, i lavoratori Almaviva erano stati chiamati tramite referendum ad esprimere il proprio parere sulla proposta di accordo. Il risultato: a Palermo, il 95,26% dei voti ha rigettato al mittente la mozione, ritenuta peggiorativa rispetto alle condizioni attuali.
Il segretario provinciale di Cisal Comunicazione Salvo Montevago ha definito «un segnale di dignità verso tutta la classe politica e imprenditoriale quello che i lavoratori palermitani hanno lanciato. Non è più accettabile – spiega Montevago – che sotto la costante paura del licenziamento i lavoratori abbiano negli anni continuato a perdere salario e diritti, il tutto anche a causa di sindacati confederali che non hanno svolto appieno il loro dovere».

La questione ora passa al vaglio del ministero del Lavoro. I prossimi trenta giorni saranno decisivi per l’avanzamento di nuove proposte che, comunque, Cisal Comunicazione ritiene sia indispensabile che passino nuovamente dall’approvazione, tramite voto, dei lavoratori. «Sono ormai saltate le vecchie garanzie e i vecchi rigidi inquadramenti – ha spiegato ancora Montevago – bisogna ridefinire, partendo dal dato referendario, tutto l’assetto di relazioni industriali tra aziende e sindacato. I lavoratori hanno detto NO ad una proposta riportata dai sindacati maggiormente rappresentativi (con vecchie logiche) in azienda. Cisal Comunicazione, coerentemente con la propria linea condivisa dal 95% dei lavoratori ha dapprima rifiutato di prendere in considerazione le proposte aziendali e in seguito, dopo essersi fatta promotrice dell'indizione di un referendum tra i lavoratori, ha immediatamente spiegato ai lavoratori stessi, sviluppando dati e ipotesi, il perché votare NO a questo tipo di accordo».

Si attendono ora le direttive del Ministero. La situazione è a un punto cruciale, se si pensa che quasi tremila lavoratori rischiano di restare senza lavoro (mettendo in crisi circa cinquemila famiglia, dunque) si può comprendere quanto sia delicata la questione.
«Noi di Cisalcom siamo fiduciosi sul fatto che questo impegno possa tradursi nel breve in azioni concrete e risolutive, ma sia chiaro da subito che se la soluzione a portata di mano, continuerà ad avere come unici finanziatori i lavoratori e quindi di fatto continuare a deprimere salari al limite della povertà, Cisal Comunicazione solleverà immediatamente ancora una volta gli scudi con l'unico interesse di proteggere la dignità dei lavoratori».

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