Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

I RACCONTI DI NONNO ROS DI MIMMO MOLLICA, ORA PURE IN EBOOK

I Racconti di Nonno Ros: Elogio della fantasia di Mimmo Mòllica, opera vincitrice del Premio Capannina 2014, ora potete acquistarlo pure in ebook formato Kindle di Amazon EUR 15,00

12/07/2016 - Mimmo Mòllica si diverte a dare voce a tutto quell’immaginario terso e primigenio, quasi selvatico, che, pur non essendo estraneo neanche al genere del racconto e del romanzo realistico, pur tuttavia è da questi sottoposto a un lavoro di sublimazione e in un certo qual modo, di nascondimento. Mòllica compie il disvelamento di un mondo intriso di incongruenze, tra vivente e meccanico, tra morale e pulsione, amore e disamore, gentilezza di modi e trivialità, straripante di immaginazione fantasiosa e al contempo reale poiché l’incongruo, come afferma Helmuth Plessner, è già insito nell’uomo stesso. Non a caso cito questo antropologo studioso che ha approfondito la materia del ridere e del piangere asserendone l’uguale importanza e dignità, e normale compresenza nell’espressività umana. A riguardo, e in particolare della vis comica come elevata componente del mondo emotivo ed espressivo dell’uomo, si occuparono già Platone, Aristotele, Kieerkegaard, Shopenhauer, Dreud, Baudelaire, Pirandello. E la fantasia, non come evasione dalla realtà o fuga, bensì dilatazione dello spazio intellettivo-interpretativo dell’umano esistere.

Un narrare affidato alla bellezza delle parole, con le quali l’Autore si diverte, giocandoci e gustandone la phonè . Ne I racconti di Nonno Ros, la “cosizzazione” e l’antropomorfismo di rodariana memoria “Come un essere umano la molitrice ha bisogno di riposo e rispetto…” si esplicitano in parole che grondano sentimento, di umana compassione e verità, dalle quali sprigiona una comicità complessa, romantica, che suscita un riso “filosofico”, dove si mescola allegria e dolore, e il paradosso serve a valorizzare l’apparentemente insignificante, a conferire alle cose semplici della vita, perfino agli oggetti, agli animali, alle piante, una legittima dignità: “Dalle mollette prospicienti il giardino, penzolava come un gattone accucciato il pigiama grigio…”.

Segno d’intelligente distacco da un miope antropocentrismo, e tangibile di riconoscenza al loro silenzioso esistere. “Il dio delle piccole cose” per chiosare il titolo del bellissimo romanzo della scrittrice indiana Arundhaty Roy. “Il bastarmi del poco e niente che serve”, per citare un verso tratto da una bellissima poesia di Mariangela Gualtieri, poetessa che apprezzo molto…

Ornella Fanzone

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