Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

PERSONE CON DISABILITÀ & STRETTO DI MESSINA: IN SICILIA, LO STATO DI DIRITTO NON ESISTE

Nota di Angela Rizzo, Coordinatrice Provinciale del TdM di CittadinanzAttiva: Rfi, Capitaneria di Porto e quant’altri possono tranquillamente ignorare la legge ed obbligare tutti i cittadini, compresi gli invalidi e gli anziani, a scendere dai treni durante la traversata dello Stretto di Messina
Messina, 07.07.2016 - Come è noto, in Sicilia, lo Stato di Diritto non esiste. Pertanto Rfi, Capitaneria di Porto e quant’altri hanno responsabilità in materia, possono tranquillamente ignorare la legge ed obbligare tutti i cittadini, compresi gli invalidi e gli anziani, a scendere dai treni durante la traversata dello Stretto di Messina. Con tale provvedimento, vengono violate sia la “Convenzione sui diritti delle persone con Disabilità” che la legge n. 67 del 1 Marzo 2006 "Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni".

Ci auguriamo che prontamente tale iniquo provvedimento venga revocato. In caso contrario, poiché la legge citata prevede la “tutela giurisdizionale”, sia in caso di discriminazione diretta che indiretta, il Tribunale dei Diritti del Malato mette a disposizione dei cittadini interessati, che si ritengono danneggiati da nuove procedure apparentemente motivate da ragioni di sicurezza (ignorate, se reali, da decenni!), i propri legali, giacché il comportamento discriminatorio, nel caso che ci occupa, è evidente. E’ facoltà del “giudice, oltre a provvedere, se richiesto, al risarcimento del danno, anche non patrimoniale, ordina la cessazione del comportamento, della condotta o dell'atto discriminatorio, ove ancora sussistente, e adotta ogni altro provvedimento idoneo, secondo le circostanze, a rimuovere gli effetti della discriminazione, compresa l'adozione, entro il termine fissato nel provvedimento stesso, di un piano di rimozione delle discriminazioni accertate.”

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