Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

PERSONE CON DISABILITÀ & STRETTO DI MESSINA: IN SICILIA, LO STATO DI DIRITTO NON ESISTE

Nota di Angela Rizzo, Coordinatrice Provinciale del TdM di CittadinanzAttiva: Rfi, Capitaneria di Porto e quant’altri possono tranquillamente ignorare la legge ed obbligare tutti i cittadini, compresi gli invalidi e gli anziani, a scendere dai treni durante la traversata dello Stretto di Messina
Messina, 07.07.2016 - Come è noto, in Sicilia, lo Stato di Diritto non esiste. Pertanto Rfi, Capitaneria di Porto e quant’altri hanno responsabilità in materia, possono tranquillamente ignorare la legge ed obbligare tutti i cittadini, compresi gli invalidi e gli anziani, a scendere dai treni durante la traversata dello Stretto di Messina. Con tale provvedimento, vengono violate sia la “Convenzione sui diritti delle persone con Disabilità” che la legge n. 67 del 1 Marzo 2006 "Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni".

Ci auguriamo che prontamente tale iniquo provvedimento venga revocato. In caso contrario, poiché la legge citata prevede la “tutela giurisdizionale”, sia in caso di discriminazione diretta che indiretta, il Tribunale dei Diritti del Malato mette a disposizione dei cittadini interessati, che si ritengono danneggiati da nuove procedure apparentemente motivate da ragioni di sicurezza (ignorate, se reali, da decenni!), i propri legali, giacché il comportamento discriminatorio, nel caso che ci occupa, è evidente. E’ facoltà del “giudice, oltre a provvedere, se richiesto, al risarcimento del danno, anche non patrimoniale, ordina la cessazione del comportamento, della condotta o dell'atto discriminatorio, ove ancora sussistente, e adotta ogni altro provvedimento idoneo, secondo le circostanze, a rimuovere gli effetti della discriminazione, compresa l'adozione, entro il termine fissato nel provvedimento stesso, di un piano di rimozione delle discriminazioni accertate.”

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