Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

POSTE EMERGENZA: DOPO L’INTERPELLANZA DELL’ON. GAROFALO, ANCHE CISL E SLP CISL SCRIVONO AD ACCORINTI E CROCETTA

«SUBITO UN TAVOLO DI CONFRONTO CON LA PARTECIPAZIONE DELLA CISL PER INDIVIDUARE LE SOLUZIONI SUL TERRITORIO»
7 luglio ’16 – Un tavolo di confronto sulla vertenza Poste che preveda anche il coinvolgimento della Cisl. A chiederlo è il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese, e la segretaria provinciale del SLP Cisl Messina, Gisella Schillaci, che dopo l’intervento in Parlamento dell’on. Vincenzo Garofalo, hanno scritto anche loro al sindaco di Messina Renato Accorinti e al presidente della Regione, Rosario Crocetta, ai quali è stato demandato il compito di individuare le soluzioni più idonee territorio per territorio.

«Denunciamo da mesi i disagi ed i problemi che stanno provocando i disservizi di Poste Italiane – hanno scritto Genovese e la Schillaci - sin dalla partenza della riorganizzazione avvenuta il 22 febbraio. Abbiamo effettuato manifestazioni, scioperi, sit-in e da ultimo abbiamo inoltrato anche una richiesta di intervento alla Prefettura di Messina evidenziando che il progetto presentava diverse criticità e sollecitando un’azione a soluzione del problema che ha creato la gravissima condizione in cui versano i lavoratori e con essi l’intera cittadinanza soprattutto nelle sue fasce più deboli, compromettendo anche per molti aspetti sia la pubblica amministrazione che il settore economico del territorio».

La Cisl intende, così, voler contribuire con proprie proposte affinché si possa giungere ad un’azione incisiva e netta nei confronti di Poste Italiane per trovare una soluzione del problema che sta causando infiniti disagi ai lavoratori e soprattutto all’utenza.
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Rifiuta il ruolo di Cassandra ma piuttosto, «con forza e oggi più che mai» Tonino Genovese, segretario generale della Cisl Messina, rivendica «il ruolo del sindacato come tutore dei diritti e stimolo all’Amministrazione».
Il segretario generale della Cisl Messina lancia da mesi l'allarme sulla drammatica situazione in cui versa il Comune di Messina e, in particolar modo, il delicato settore dei Servizi Sociali e ricorda come i suoi interventi siano stati accolti «come un reato di lesa maestà. Tuttavia – aggiunge - non credo che alzare il livello di guardia sulla riorganizzazione dei servizi sociali si debba, necessariamente, tradurre in attacchi ad personam o in presunte offese».
Alla luce dei nuovi fatti che si registrano da un mese circa i ventilati tagli del settore, Genovese ribadisce, «con maggior forza e vigore, che i Servizi Sociali a Messina, meritino considerazione, attenzione, cura e programmazione in termini di efficienza, efficacia e razionalizzazione di risorse umane ed economiche».

«Da un mese», aggiunge, «chiedo ad alta voce un confronto e sempre da un mese ribadisco che i servizi sociali non possono essere considerati alla stessa stregua di un esercizio commerciale. Il linguaggio che viene utilizzato la dice lunga: chiudono, aprono, espandono, restringono. La verità è una sola ed è lapalissiana: tale patetico valzer produce un solo devastante effetto, vale a dire evidenziare il processo involutivo del nostro tessuto sociale, politico ed amministrativo. Un processo desolante, mortificante, respingente, annichilente».

Sulla condizione del bilancio e delle disponibilità di cassa per i servizi sociali, Genovese è tanto sintetico quanto chiaro: «Si sa, da tempo, che soldi in cassa non ce ne sono più. E il Sindaco tace. Quando riterrà di intervenire?».

Il numero uno della Cisl messinese si interroga su quali saranno le prossime strategie di Palazzo Zanca, quale futuro spetta ai lavoratori del settore e all’utenza. «Cosa accadrà dopo il 31 luglio?», domanda.

«Il livello di civiltà di una società – conclude Tonino Genovese – si misura dal funzionamento e dalla qualità dei servizi sociali e dall'attenzione riservata alle categorie fragili. Messina e il suo degrado sono speculari al nulla che impera sovrano. Parlare di tagli in modo indiscriminato si traduce in totale mancanza, considerazione e rispetto verso i diritti umani».



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