Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

TRIPI: IL CASTELLO E L'ETNA SULLO SFONDO COME NEL SIGNORE DEGLI ANELLI

Tripi (Me), 08/09/2016 – L'idea di riaccendere le luci lassù, sulla punta del Monte di Tripi, ha scatenato le foto dei curiosi in queste sere con l'Etna in eruzione. Effettivamente il gioco grafico è impressionante. Il Castello normanno di Tripi posto sulla sommità del paese e del borgo di Casale, si illumina di scarlatto ricordando proprio l'occhio di Sauron del film di Peter Jackson vincitore di decine di premi Oscar. Con l'Etna che fa da sfondo, le nuvole nere e lo scenario che fa da cornice con i Nebrodi sfumati.

Manca solo il cast originale del film tant'è che a qualcuno è venuto il dubbio che J.R.R. Tolkien, autore del libro nel secondo dopo guerra, non sia effettivamente passato da Tripi per immaginare la sua Mordor. Qualche turista in effetti è passato per scattare la foto. Una nuova forma di turismo cine-culturale? Dopo l'antica civiltà abacena, i greci e i romani, i normanni e gli arabi, in effetti hobbit e orchi mancano nel contesto tripense. Il Castello, da cui si gode di una vista mozzafiato, fa parte degli avamposti militari normanni, tuttavia oggi restano solo le rovine e un inquietante alone di mistero perché poche sono le fonti pervenuteci. Nel 1300 sappiamo della sosta di re Federico II nel castello di Tripi, costruito sull’altura più imponente a 610 metri sul livello del mare, che sovrasta l’intero paesaggio circostante. Fu usato come bivacco e poi successivamente come vedetta. L’unico riferimento che si può avere è datato 1154, data in cui il geografo Idris cita per la prima volta la fortezza medievale di cui oggi è possibile apprezzarne i resti delle mura circostanti il palazzo.

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