Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

HOTSPOT A MESSINA, DEPOSITATE 800 FIRME CONTRO I “CENTRI DETENZIONE MIGRANTI”

Comunicato stampa sulla raccolta firme "No agli Hotspot" depositata stamani in Prefettura dai PortaVoce del MoVimento 5 Stelle, Francesco D'Uva, Valentina Zafarana e Alessio Villarosa.

Messina, 7 agosto 2017 - “Abbiamo appena consegnato in Prefettura le 800 firme raccolte in questi mesi per la compagna del NO alla creazione di hotspot a Messina. È un traguardo importante che rappresenta il culmine della battaglia di sensibilizzazione fatta insieme fino ad oggi”.
I PortaVoce del MoVimento 5 Stelle, Francesco D’Uva, Alessio Villarosa e Valentina Zafarana, assieme al comitato "Messina dice NO all'hotspot", annunciano così la chiusura della raccolta firme contro la creazione di un hotspot nella città di Messina. Una battaglia, quella portata avanti dai Pentastellati, che si basa sulla convinzione che gli hotspot rappresentino una realtà fallimentare del sistema di accoglienza.

“Gli hotspot – ha affermato D’Uva - si sono rivelati soltanto dei centri di detenzione dove i migranti vivono spesso ammassati, in condizioni igienico-sanitarie precarie e privati dei loro diritti. Le posizioni del Movimento riguardo l’apertura di un hotspot nell’ex Caserma Gasparro-Masotti, poi, sono sempre state chiare. Non solo si tratta di un luogo, Camaro appunto, lontano dal mare e situato al centro di due villaggi importanti e popolosi, ma si tratta di un’area che cade a ridosso di un torrente, in una città a forte rischio idrogeologico. Una scelta scellerata a cui noi continueremo ad opporci fermamente”.



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