Democrazia partecipata: i dieci Comuni dell’Area Metropolitana di Messina che andranno alle amministrative a giugno

  VERSO LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DI GIUGNO APPROFONDIMENTO SUI PROCESSI DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA NEI DIECI COMUNI DEL MESSINESE CHE ANDRANNO AL VOTO. Lettera aperta di “Spendiamoli Insieme” a candidati e cittadini. “La democrazia partecipata diventi tema di dibattito elettorale”.  29/03/2024 - Sono dieci i Comuni dell’Area Metropolitana di Messina che andranno a elezioni amministrative a giugno (in contemporanea con le Europee). È ancora troppo presto per sapere se i candidati renderanno o meno la democrazia partecipata tema di dibattito elettorale. Ma il team del progetto di monitoraggio civico “Spendiamoli Insieme”, realizzato da Parliament Watch Italia con il sostegno di Fondazione CON IL SUD, ci prova a far sì che lo diventi, verificando quanto succede in ciascuno dei 10 Comuni. Una sorta di “lettera aperta” ai futuri candidati alle amministrative e, ancor di più, ai cittadini elettori per ricordare che «la democrazia partecipata è una cartina di tornasole del dialogo – o della

VILLA CAPPELLANI: SEQUESTRO PENALE, PRODROMICO ALLA CONFISCA, DELL’INTERO COMPLESSO IMMOBILIARE

Indagati i fratelli Cuzzocrea, lo psichiatra in pensione Antonio Di Prima e Dario Zaccone, ex presidente dei revisori dei conti del Comune di Messina e commercialista di Francantonio Genovese, deputato ex Pd ed oggi in Forza Italia, condannato in primo grado a 11 anni per i corsi di formazione "d'oro".
Le accuse sono di riciclaggio e intestazione fittizia di beni. Due imprenditori, Dino e Aldo Cuzzocre, fratelli dell'ex rettore dell'università di Messina Diego Cuzzocrea al centro della vicenda. Avvalendosi di una rete di prestanome, i due fratelli Cuzzocrea avrebbero riciclato milioni di euro in operazioni immobiliari, acquisendo un grande complesso destinato in seguito a ospitare Villa Cappellani, nota clinica privata di Messina, realizzata dalla Immobiliare Cappellani srl e gestita dal gruppo Giomi

Messina, 29 sett. 2017 - Dalle prime luci dell’alba, il personale della D.I.A. di Messina, supportato dal Centro Operativo di Catania, e i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Messina, a conclusione di una attività investigativa complessa ed articolata – sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina – Dott. Maurizio De Lucia - stanno procedendo all’esecuzione di una misura cautelare reale consistente nel sequestro penale, prodromico alla confisca, dell’intero complesso immobiliare denominato “Villa Cappellani”, di proprietà della “Immobiliare Cappellani srl”, imponente struttura che ospita la nota omonima clinica gestita dal Gruppo Giomi SpA, quest’ultimo non destinatario di alcun provvedimento.

Secondo le investigazioni giudiziarie poste in essere dalla D.I.A. e dalla Guardia di Finanza - le cui risultanze sono state condivise dall a locale D.D.A. e dal G.I.P. del Tribunale di Messina – l’importante complesso immobiliare sarebbe stato acquistato con provviste allo stato non giustificate, precedentemente esportate all’estero e successivamente fatte rientrare nel territorio nazionale a ttraverso la schermatura di società create ad hoc.

L’indagine penale, condotta in perfetta sinergia dagli specialisti della D.I.A. e del Nucleo di Polizia Tributaria - nell’ambito delle specifiche competenze nel contrasto all’attività illecita di riciclaggio – scaturisce dall’esame approfondito effettuato su alcune segnalazioni di operazioni sospette, trasmesse dalla Banca d’Italia ed inerenti il rientro dei capitali nel territorio nazionale di partecipazioni societarie allocate in precedenza all’estero in Lussemburgo ed in seguito artatamente “regolarizzate”.

L’ attività di polizia economico - finanziaria, risalendo la china dei flussi finanziari intercettati ed esportati in precedenza in territorio svizzero, ha permesso di appurare come alcuni degli indagati – cui la “Immobiliare Cappellani srl” è direttamente riferibile - interessati da tempo al particolare settore, siano riusciti, sfruttando la parvenza di legalità del cosiddetto “ SCUDO FISCALE Ter ” a regolarizzare – già dal 2009 – le posizioni societarie prima attestate con società anonima in territorio lussemburghese.
Il Gruppo Giomi precisa di essere del tutto estraneo alla vicenda che riguarda la proprietà dell'immobile che Giomi ha in affitto da diversi anni: "i rapporti con il Sistema sanitario regionale non sono cambiati e proseguono regolarmente sotto tutti i punti di vista".
Tutta l’operazione sarebbe stata posta in essere al fine di acquisire e/o comunque reimpiegare - con provviste “illecite” precedentemente esportate e facendo intervenire negli atti societari dei fidati prestanome - un consistente complesso immobiliare da destinarsi all’esercizio di professioni sanitarie, la C. C. di Messina, nota casa di cura messinese che fa parte del gruppo G., leader nazio nale degli ospedali accreditati, que st’ultimo estraneo alle ipotesi delittuose contestate.

Nell’ambito del procedimento penale sono indagati i fratelli Dino e Aldo Cuzzocrea. e Antonino Di Prima, per la fattispecie di reato di trasferimento fraudolento di titoli e valori ex art 12 quinquies D .L. 306/92, nonché Dario Zaccone, quale ex consulente e p ersona di fiducia dei Cuzzocrea, per l’ipotesi delittuosa di riciclaggio ex art. 648 bis. Il sequestro, ancora in fase di esecuzione, ha interessato l’intero patrimonio della società “Immobiliare Cappellani srl” - comprensivo della sede della citata clinica, che verrà affidata ad un amministratore giudiziario nominato dalla magistratura inquirente e che consentirà, senza soluzione di continuità, l’erogazione da parte del Gruppo G., dei servizi sanitari all’utenza – e rapporti finanziari, per un valore complessivo prudenzialmente stimato in 10 milioni di euro.

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