Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

AGRITURISMO: IN SICILIA E TOSCANA IL NUMERO PIÙ ELEVATO DI CESSAZIONI DELL’ATTIVITÀ

09/10/2017 - Il numero degli agriturismi aumenta costantemente nel corso del decennio 2006-2016, come evidenzia l’andamento dei numeri indice che, ponendo la base 2006=100, passano nel 2016 a 135,2 per il numero complessivo di aziende, 134,5 per quelle che offrono alloggio, 143,4 per gli agriristori, 174,7 per le aziende con degustazione e 129,1 per quelle con altre attività agrituristiche. In valore assoluto, nel corso del decennio considerato, le aziende agrituristiche crescono da 16.765 a 22.661. Sempre fra il 2006 e il 2016 aumentano i posti letto (+46,9%), le piazzole di sosta (+63,9%) e i posti a sedere (+49%). Fra le altre attività offerte dagli agriturismi, risultano in forte crescita sport e attività varie (rispettivamente +1.070 e +1.661 aziende che forniscono tali servizi).
Nel decennio considerato, la crescita degli agriturismi coinvolge tutte le ripartizioni; gli incrementi maggiori si rilevano nel Centro e nel Nord-ovest, ove risultano pari rispettivamente a +1.900 e +1.434 aziende.


Durante il biennio 2012-2013, il calo registrato nel Sud, sia dagli agriturismi sia dai Comuni in cui sono ubicati, si deve alle difficoltà incontrate da una parte degli operatori agrituristici meridionali nel corso della fase conclusiva del PSR (Piano di sviluppo regionale) 2007-2013. In tale periodo circa 500 aziende meridionali, che avevano chiesto e ottenuto l’autorizzazione e i contributi previsti per l’attività agrituristica, non sono state in grado di svolgere o proseguire l’attività, cessata quindi nel biennio conclusivo del PSR. È stata inoltre calcolata la probabilità di sopravvivenza delle aziende agrituristiche sia in totale, sia suddivise per ripartizione geografica e numero di tipologie di attività.

Per il complesso delle aziende tale valore è pari al 68% dopo 5 anni, al 43% dopo 10 e al 6% dopo 20 (Prospetto 1).
Distinguendo i dati per ripartizione geografica, si evidenza come la probabilità di sopravvivenza sia più elevata nel Nord-est, grazie al forte radicamento e alla numerosità delle aziende agrituristiche alto-atesine.

Esaminando i dati in base al numero di tipologie di attività agrituristiche autorizzate,3 la probabilità di sopravvivenza risulta maggiore per le aziende che svolgono contemporaneamente due o tre tipologie. Tali risultati sono in linea con la tendenza delle aziende a diversificare i servizi offerti, proponendo pacchetti agrituristici integrati.
Nel 2016 le aziende agrituristiche autorizzate sono 22.661, 423 in più rispetto all’anno precedente (+1,9%).4
Fra il 2015 e il 2016 il numero di aziende aumenta di più nelle regioni del Mezzogiorno (+6,3%) che in quelle centrali (+1,8%) e settentrionali (+0,3%) (Figura 3).
Nel Mezzogiorno gli incrementi maggiori riguardano la Calabria (+84 unità) e la Campania (+76 aziende). Nel Centro Italia l’incremento si è verificato soprattutto in Toscana (+127 unità), mentre nel Nord le aziende agrituristiche aumentano maggiormente in Lombardia (+26 unità) e Alto Adige (+25 aziende). Le diminuzioni più rilevanti si registrano in Emilia-Romagna e Abruzzo, dove risultano pari rispettivamente a -31 e -26 aziende.
Delle 1.275 autorizzazioni per l’apertura di nuove aziende agrituristiche (-21,7% rispetto al 2015), 273 sono state rilasciate in Toscana e 142 in Calabria; seguono Sicilia (127) e Lombardia (108).5
Nel 2016, tra le 852 aziende che hanno cessato la loro attività (-25,1% rispetto al 2015), 416 sono localizzate nel Nord, 223 nel Centro e 213 nel Mezzogiorno. Il numero più elevato di cessazioni si registra in Toscana e Sicilia (rispettivamente 146 e 73) .

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