Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

ELEZIONI REGIONALI SICILIA: OLTRE 2 MILIONI E MEZZO DI SICILIANI DISERTEREBBERO LE URNE

 Analisi Demopolis: oltre 2 milioni e mezzo di siciliani oggi non voterebbero

Palermo, 5 ottobre 2017 - Se si votasse oggi per le Elezioni Regionali in Sicilia, oltre 2 milioni e mezzo di cittadini resterebbero a casa. Su 4 milioni e 600 mila elettori, si recherebbero alle urne circa 2 milioni di siciliani, molto meno della metà degli aventi diritto. È quanto emerge da un’analisi condotta dall’Istituto Demopolis a 4 mesi dal voto del 5 novembre per l’elezione del nuovo Presidente della Regione ed il rinnovo dell’ARS.
“Si avverte – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – una chiara compromissione della fiducia dei cittadini nei partiti e nelle istituzioni regionali. Una larga maggioranza dei siciliani appare convinta che la politica, anche per assenza o cattiva gestione delle risorse, non sia più in grado, oggi, di incidere sulla vita reale delle famiglie e sulle prospettive delle nuove generazioni”.

La fiducia nei partiti, come emerge dal trend del Barometro Politico Demopolis, raggiunge il suo minimo storico e crolla al 4%: 16 punti in meno rispetto a 10 anni fa. È una regione, la Sicilia, che paga, in modo rilevante, gli effetti della crisi degli ultimi anni: il 53% di chi vive nell’Isola ritiene peggiorata, rispetto a 5 anni fa, la situazione economica della propria famiglia, che rimane invece più o meno uguale per il 42% dei cittadini intervistati da Demopolis.

“Le percezioni dell’opinione pubblica siciliana – precisa il direttore dell’Istituto Pietro Vento – coincidono pienamente con la realtà, con i dati economici, attenuati solo in parte da una solidarietà intergenerazionale che si conferma molto più forte rispetto ad altre aree del Paese”.
Durissimo è il giudizio dei siciliani sulle mancate politiche per la crescita e per il lavoro da parte della Regione. L’85% dei cittadini valuta negativamente le Politiche per lo sviluppo e l’occupazione attuate in Sicilia negli ultimi anni dal Governo Regionale.

“Il riflesso sui partiti e sulle istituzioni politiche regionali – aggiunge il direttore dell’Istituto Demopolis – è evidente e si riflette in una grave disaffezione al voto: in assenza di nuovi segnali di fiducia, l’area dell’astensione rischia, il 5 novembre, di andare oltre qualunque quota fisiologica”.

Con l’eccezione del Movimento 5 Stelle, che ha lanciato la candidatura di Giancarlo Cancelleri e del Movimento “Diventerà Bellissima” di Nello Musumeci, le altre forze politiche sembrano faticare nell’identificazione del proprio candidato: la scelta, dopo la rinuncia del presidente del Senato Piero Grasso, appare particolarmente difficile per il PD su cui pesa, in modo più rilevante, l’eredità del Governo Crocetta.

“In base alla proiezione odierna – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – con un’astensione al 55%, considerate le schede bianche e nulle, si avrebbero oggi alle Regionali appena 1 milione e 900 mila voti validi. In uno scenario con tre o quattro competitor, il prossimo Presidente della Regione potrebbe essere eletto con 600/700 mila voti: di fatto gli aventi diritto al voto di una sola provincia come Messina, poco più della metà degli elettori chiamati alle urne in provincia di Palermo. A quattro mesi dal voto del 5 novembre – conclude Pietro Vento – la partita per Palazzo d’Orleans è appena cominciata…”.
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Nota informativa – L’indagine è stata condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, dall’1 al 4 luglio 2017, su un campione stratificato di 1.000 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione maggiorenne residente in Sicilia. Supervisione della rilevazione demoscopica con metodologie integrate cati-cawi di Marco E. Tabacchi. Coordinamento del Barometro Politico Demopolis a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.

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