Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

Miccichè ha deposto una corona di alloro in memoria dei caduti di Nassiriya

Palermo, 11/11/2019 – Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, ha deposto, nel cortile Maqueda di Palazzo Reale, una corona di alloro in memoria dei caduti siciliani di Nassiriya, per il sedicesimo anniversario della strage del 2003, insieme con il comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Giovanni Cataldo e il comandante militare dell’esercito Sicilia, Maurizio Angelo Scardino.

“La memoria di questi valorosi soldati che hanno perso la vita per portare la pace non deve essere mai dimenticata – ha detto il presidente Miccichè -. Un anniversario, quest’anno, funestato dall’attentato che ha coinvolto cinque militari italiani. Un attentato che ci induce a riflettere sull’instabilità politica e sociale di una vasta area del Medio Oriente che non riesce a trovare la strada per un autogoverno democratico, dopo anni di dittatura e di terrorismo”.

Alla cerimonia di commemorazione erano presenti l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla e i parenti di alcune delle vittime: del vice brigadiere Domenico Intravaia, del tenente Giovanni Cavallaro, del maresciallo Alfio Ragazzi, del carabiniere scelto Horacio Majorana e del brigadiere Giuseppe Coletta. C’era anche una folta delegazione di alti vertici della Guardia di Finanza, della Marina e delle Forze Armate.

Il 12 novembre del 2003, a Nassirya, un camion cisterna imbottito con circa 300 chilogrammi di tritolo mescolato a liquido infiammabile fu lanciato contro la base italiana, seminando morte.

“Altissimo fu il tributo di sangue pagato dalla Sicilia che vide il sacrificio di sette suoi figli – ha aggiunto Miccichè -. Il 12 novembre 2003 in Iraq persero la vita Giovanni Cavallaro, sottotenente, originario di Messina; Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante di Messina; Giuseppe Coletta, brigadiere di Avola; Ivan Ghitti, brigadiere di San Fratello; Domenico Intravaia, vice brigadiere di Palermo; Horacio Majorana carabiniere scelto, di Catania; Emanuele Ferraro, caporal maggiore scelto di Carlentini”.

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