Sammartino: sospeso dai pubblici uffici il vicepresidente della Regione Siciliana, voto di scambio

Sicilia, VicePresidente sospeso dai pubblici uffici per corruzione. Caso Sammartino. Di Paola (M5S): “Risultati elettorali eclatanti potrebbero essere frutto di corruttela”.  Sospensione vicepresidente Regione, M5S Ars: “Questione morale fondamentale, Schifani batta un colpo sulla vergognosa deriva della politica”.  Antoci: "Quadro agghiacciante. La classe politica siciliana deve autoriformarsi".  Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione "isole" al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.    Palermo, 17/04/2024 -  Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione, assessore regionale all'Agricoltura   Luca Sammartino,  indagato per corruzione.  Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania.  Sammartino ha prontamente risposto a quanto gli viene addebitato:  " Ho scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Sch

COCA-COLA: «LA REGIONE SICILIANA PUÒ CAMBIARE LE SORTI DELLA NOSTRA ECONOMIA»

Musumeci e Armao impugnano Legge di Bilancio 2020. BUSI (SIBEG COCA-COLA): «LA REGIONE SICILIANA VICINA ALLE IMPRESE CON UN’AZIONE CHE PUÒ CAMBIARE LE SORTI DELLA NOSTRA ECONOMIA». Nel mirino anche Sugar e Plastic Tax che mettono seriamente a rischio il tessuto imprenditoriale e produttivo del nostro territorio

Catania, , 22 febbraio 2020 – «Grazie all’azione legale intrapresa dalla Regione Siciliana non ci sentiamo più soli ad affrontare questa battaglia per la sopravvivenza: un grazie al presidente, all’assessore Armao e a tutto il governo Musumeci per aver deciso di sostenere l’economia sana dell’Isola, seriamente compromessa da Sugar e Plastic tax».
Commenta così Luca Busi - amministratore delegato Sibeg (azienda che imbottiglia Coca-Cola in Sicilia) - la notizia di qualche ora fa relativa alla delibera dell’esecutivo regionale, che impugna la legge di Bilancio 2020 dello Stato davanti alla Consulta, dopo aver contestato – come si legge nella nota della Regione Siciliana – quattro norme che “violano alcuni articoli della Costituzione e dello Statuto della Regione Siciliana” e che sono fortemente penalizzanti per il nostro territorio.

«Da oltre due mesi il nostro allarme è rimbalzato dai media ai tavoli istituzionali, passando trasversalmente per tutto il mondo della politica – continua Busi – ma ad ogni rassicurazione non è mai seguita alcuna azione concreta. Oggi invece la Regione, con lo slancio mostrato e con il ricorso contro una legge iniqua e minacciosa, ha manifestato vicinanza alle sue imprese e al mondo produttivo, marcando una linea dritta, precisa, che si muove in una sola direzione: supportare e salvaguardare la forza lavoro di una regione che grida da tempo “aiuto”, richiedendo attenzioni per la condizione in cui si trova. E che invece di essere sostenuta, viene continuamente affossata da uno Stato che dall’alto impone balzelli in maniera discriminatoria, minando equilibri già fragili».

«Saremo al fianco della Regione in ogni modo, mettendo sul tavolo analisi, numeri e dati sviluppati in queste settimane complicatissime, che ci hanno spinto inevitabilmente ad annunciare alcune scelte “forzate”, come la delocalizzazione e il depotenziamento del sito industriale catanese, con produzione e lavoratori a rischio. Per noi questa è una giornata storica, perché tocchiamo con mano la vicinanza delle istituzioni regionali; perché in questo scenario di preoccupazioni arrivano quelle certezze che ci spingono a ritrovare le forze. Adesso il futuro ci fa meno paura. Adesso attendiamo gli esiti di una vicenda che potrebbe davvero cambiare le sorti dell’economia siciliana».

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