Petrolio a 57,49 dollari a barile, Marsiglia: "Il nemico peggiore americano non è solo la Cina, ma l'Italia e l'Europa

QUOTAZIONI PETROLIO A 57 DOLLARI. AZIENDE ENERGETICHE USA IN AFFANNO SU COSTI DI ESTRAZIONE Roma, 9 Aprile 2025 -  Le quotazioni del petrolio  WTI  aprono la mattinata attestandosi in prima contrattazione a  57,49 dollari a barile  nelle prime ore in discesa come da giorni sui mercati internazionali. Anche il greggio di riferimento  BRENT  tocca quota  61,28 dollari a barile . "In America diverse oil companies con prezzi così bassi non riescono a mantenere un  Break-even  (punto di pareggio) sull'operatività aziendale, considerando che si viaggia in un range tra  48 e 62 dollari a barile . In questo momento i  dazi  stanno penalizzando molto più gli stessi Stati Uniti d'America che l'Europa. Sicuramente come dichiarato dal  Presidente Donald Trump  la partita si gioca su  quanta energia l'Europa acquisterà dagli USA " queste le parole del Presidente di FederPetroli Italia -  Michele Marsiglia . Continua...

Zone franche montane: “Il Parlamento nazionale approvi subito la legge voto dell’Ars”

Per evitare lo spopolamento, la norma prevede agevolazioni fiscali per le aree di montagna

Palermo, 10 febb 2020 – “E’ necessario che il Parlamento nazionale approvi subito la legge voto sulle Zone franche montane, che l’Ars ha esitato a dicembre scorso. Una norma che prevede agevolazioni fiscali per i comuni montani, al fine di evitare un ulteriore spopolamento delle oltre 130 aree interne con meno di 15 mila abitanti e a 500 metri sul livello del mare, e crearvi nuove condizioni di sviluppo. Il futuro delle aree di montagna è nelle mani dello Stato e tutti ci dobbiamo impegnare, io per primo, affinché il Parlamento dia il via libera alla norma approvata da Sala d’Ercole”. Così il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, intervenuto ad un convegno sulle Zone franche montane, nella sala Mattarella di Palazzo Reale.

I portavoce M5S a più livelli istituzionali hanno ribadito oggi a Palermo la necessità dell’applicazione della norma che prevede sgravi fiscali e applicazione di fiscalità di vantaggio per i Comuni siciliani che ricadono nelle zone montane. Se ne è discusso all'Assemblea Regionale Siciliana nel corso di un incontro dibattito sulle zone franche montane cui erano presenti tra gli altri i deputati M5S all’Ars Angela Foti, Nuccio Di Pala, Elena Pagana, Luigi Sunseri, Roberta Schillaci, Giorgio Pasqua, Valentina Zafarana, e Sergio Tancredi. “Abbiamo fortemente voluto che la norma non fosse espressione di partito - ha spiegato la vice presidente dell’Ars Angela Foti - e che fosse un atto della Commissione, considerandola una sorta di legge di iniziativa popolare. In questo momento l’atteggiamento della politica deve essere costruttivo, partendo dall'onestà di riconoscere al governo centrale una serie di iniziative che vanno incontro alle esigenze delle famiglie dei Comuni e delle imprese.

Vanno certamente sanate situazioni assolutamente spiacevoli tra i quali l’IMU agricola per i comuni montani, che è stata una vera e propria mannaia dell'allora governi Renzi che oggi grava sul bilancio dei comuni, dato che gli agricoltori giustamente non hanno la possibilità di pagare. Ovviamente occorre colmare la mancanza di ascolto tra le amministrazioni locali, la Regione e il governo centrale. Regione e parlamento siciliano però diano l’esempio e facciano riforme utili a snellire la burocrazia e a normare in maniera organica con testi unici su rifiuti, consorzi di bonifica e riforma della macchina amministrativa” - conclude Foti.

Ha parlato dell’importanza del ruolo dei primi cittadini siciliani la deputata M5S dell’Ennese Elena Pagana: “I sindaci - ha sottolineato Pagana - sono i veri promotori di un disegno di legge fatto su misura delle esigenze che vivono i territori montani della Sicilia. Proprio io che vengo da Troina, un comune dell’entroterra tra le alture ennesi, sono perfettamente a conoscenza delle difficoltà di chi vive e amministra un territorio così periferico dal punto di vista infrastrutturale. Voglio ringraziare i primi cittadini e li invito a non perdersi d’animo per via dei passaggi burocratici necessari per portare avanti un modello che serve ad evitare lo spopolamento e a favorire quelle buone pratiche e le fiscalità di vantaggio per dei territori che logisticamente hanno minori possibilità di collegamento con i grandi centri. Invito pertanto i sindaci siciliani a non scoraggiarsi perché da parte delle istituzioni regionali e del governo centrale, l’attenzione sulle zone franche montane è massima” - conclude Pagana.

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