Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

"CURA ITALIA", CONFEDILIZIA: DAL GOVERNO UNA PESSIMA “CURA”

Dichiarazione del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa

Messina, 18/03/2020 - “Che idea ha, il Governo, delle famiglie che hanno scelto di investire i loro risparmi in una casa o in un locale commerciale? Viene da chiederselo, leggendo il decreto cosiddetto Cura Italia. Certamente un’idea distorta. Non solo, infatti, in un periodo di crisi dei negozi, ai proprietari che li affittano viene negata persino la possibilità di non pagare le tasse sui canoni che gli esercenti non versano; quando servirebbero molti altri interventi, a partire dall’introduzione della cedolare secca per tutti i contratti in corso e da una riduzione dell’Imu, indispensabili per salvare il commercio di prossimità. In più, viene anche disposta una sospensione generalizzata degli sfratti, sia per gli affitti abitativi sia per quelli non abitativi, fino al prossimo 30 giugno.

Una scelta, quest’ultima, puramente demagogica (figuriamoci se in questo periodo qualche locatore avrebbe trovato ufficiali giudiziari e forza pubblica disponibili…), che rimette in gioco un istituto dimenticato che per sessant’anni ha fatto danni incalcolabili e che contribuirà ad affossare definitivamente l’investimento immobiliare.
Se questo è l’approccio, non possiamo nutrire fiducia in miglioramenti positivi del
decreto in sede parlamentare. Per scrupolo di coscienza, però, faremo una cosa: manderemo
al Presidente del Consiglio e a tutti i Ministri i racconti che ogni giorno stiamo ricevendo dai
proprietari in difficoltà economiche. Chissà che non inizino a rendersi conto della realtà”.
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