Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

Musumeci chiede l’immediato rientro di almeno il 50% dei dipendenti, ma prima la salute

Smart working alla Regione, Siad-Cisal: “Musumeci vuole tutti al lavoro? Prima la sicurezza”

Palermo, 18 giugno 2020 – “Apprendiamo dalla stampa di una lettera che il presidente Musumeci avrebbe scritto all’assessore alle Autonomie
locali, Bernardette Grasso, per chiedere l’immediato rientro in ufficio di almeno il 50% dei dipendenti della Regione siciliana, a
causa di ‘disservizi e ritardi intollerabili’. Una richiesta condivisibile, ma solo se prima saranno garantite le misure necessarie a tutelare la salute dei lavoratori e dei cittadini in tutti gli uffici, da quelli centrali ai più periferici: guanti, mascherine, gel, sanificazioni, barriere, distanze fra postazioni e sistemi di prenotazione per l’utenza, oltre alla pulizia dei sistemi di climatizzazione. Attendiamo anche che l’Aran Sicilia si decida finalmente a regolare lo smart working, così come sta facendo l’Aran nazionale”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del sindacato Siad-Cisal.

“Ricordiamo a tutti – dicono Badagliacca e Lo Curto - che il ricorso
allo smart working non è stato il capriccio di qualche direttore
generale, ma un obbligo imposto dal Governo nazionale per preservare
la salute di tutti gli italiani nel bel mezzo di una pandemia che ha
provocato migliaia di vittime. Il rientro alla normalità è doveroso,
ma ancor prima lo sono il rispetto delle regole e la tutela della
salute: ci auguriamo che Musumeci abbia la certezza che in tutti gli
uffici regionali, dai più grandi ai più piccoli, siano state eseguite
le sanificazioni e distribuiti i dispositivi di protezione
individuale, perché a noi invece non risulta. Per non parlare del
fatto che le distanze sociali hanno ridotto gli spazi: gli assessorati
hanno stanze così grandi da accogliere tutti i dipendenti e non solo
il 50%?”.

“Le norme nazionali prevedono inoltre garanzie precise per disabili,
fasce deboli e genitori – concludono i due sindacalisti – Chiediamo
all’assessore Grasso la convocazione di un incontro per studiare un
protocollo ad hoc che garantisca non solo le percentuali, ma anche il
rispetto delle leggi di garanzia vigenti”.

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