Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

Stretto di Messina: i Carabinieri Forestali presidiano il corridoio della migrazione degli uccelli

Operazione Adorno per la salvaguardia degli uccelli rapaci migratori, che ha visto impegnati militari del Reparto Operativo SOARDA del Raggruppamento Carabinieri Cites, del Gruppo Carabinieri forestale di Reggio Calabria e del Nucleo Carabinieri Cites di Catania. - i Carabinieri Forestali presidiano lo Stretto di Messina, corridoio della migrazione degli uccelli.

Messina, 12 giu 2020 - Si è conclusa, dopo un mese di attività nello Stretto di Messina, l'Operazione Adorno 2020, volta alla salvaguardia degli uccelli rapaci migratori, che ha visto impegnati militari del Reparto Operativo SOARDA del Raggruppamento Carabinieri Cites, del Gruppo Carabinieri forestale di Reggio Calabria e del Nucleo Carabinieri Cites di Catania.
Lo stretto di Messina, in particolare la provincia di Reggio Calabria, è purtroppo connotato da un'alta illegalità venatoria tanto da far rientrare le province in uno dei sette black-spot (aree calde del bracconaggio italiano) individuati dal “Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici”. Rappresenta, assieme allo stretto di Gibilterra e allo stretto del Bosforo, uno dei corridoi della migrazione degli uccelli nell’area mediterranea; un vero e proprio “collo di bottiglia” in cui, tra aprile e maggio, si concentrano gli uccelli veleggiatori in viaggio verso i siti di nidificazione.

Tra questi il falco pecchiaiolo “Pernis apivorus” detto Adorno, da cui prende il nome la storica operazione. Durante il periodo di presidio, le pattuglie, prima del Corpo Forestale dello Stato, oggi dei Carabinieri Forestali, controllano il territorio reggino e messinese compiendo soprattutto una silenziosa ed efficace attività di prevenzione del bracconaggio a tutela dei rapaci ma anche di numerosi piccoli passeriformi.

Nel corso delle operazioni, sono state denunciate quattro persone per reati contro la fauna selvatica e numerosi i sequestri. Nel comune di Campo Calabro, una pattuglia, uditi colpi di fucile in direzione dei falchi di passaggio, interveniva sul posto; due soggetti si davano alla fuga, abbandonando un’arma con matricola limata e numerose cartucce. Nelle immediate vicinanze, veniva rinvenuta una cicogna bianca abbattuta.
L'uso di armi clandestine per il bracconaggio, fortemente diffuso in tutta la provincia, fornisce una chiara connotazione criminale dei soggetti che si dedicano a queste attività venatorie illegali.
Nella zona di Rosali è stato identificato e deferito un uomo, già conosciuto dai militari operanti, per detenzione abusiva di arma da fuoco e ricettazione; il fucile, di piccolo calibro, era carico, privo di sicura e pronto all’uso.

Numerosi sono stati i controlli che i Carabinieri forestali hanno effettuato nei confronti di allevatori di avifauna, finalizzati ad individuare traffici illeciti di fringillidi, altro fenomeno largamente diffuso nella provincia di Reggio Calabria. Alcuni allevatori sono stati trovati in possesso di esemplari di cardellino catturati illegalmente e muniti di anello di riconoscimento contraffatto e, pertanto, denunciati per contraffazione di sigilli e ricettazione.
Durante tali accertamenti, è stato rinvenuto un esemplare maschio di Falco Pellegrino (Falco peregrinus) - specie protetta dalla Convenzione di Washington (Cites) - detenuto illegalmente e con certificato riciclato.

I Carabinieri forestali hanno operato con il fattivo contributo dei volontari del WWF, LIPU, CABS e Ornis italica, che quotidianamente, con la loro attenta azione di osservazione dei flussi migratori e di monitoraggio dei comprensori potenzialmente interessati al fenomeno del bracconaggio, apportano un contributo qualificato all’attività di repressione.
Le attività di controllo dei Carabinieri forestali continueranno anche nelle prossime settimane, fino al completamento della migrazione pre-nuziale degli uccelli rapaci in transito nell’area dello stretto.

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