Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

La Sicilia tra le 5 regioni italiane con indice Rt sotto la soglia di 1,5, ha attivato più posti letto di terapia intensiva

La Sicilia tra le 5 regioni italiane con indice Rt sotto la soglia di 1,5 e con più posti letto di terapia intensiva. Così emerge dai dati ufficiali dell'ufficio del Commissario nazionale alla emergenza Covid alla data del 14 ottobre 2020. In Sicilia ci sono 139 nuovi posti, che si aggiungono ai 418 già esistenti. Solo solo Lazio e Piemonte hanno fatto meglio


Palermo, 12 novembre 2020 - La Sicilia è tra le 5 regioni italiane con indice Rt sotto la soglia di 1,5 ed è, tra le altre regioni, quella che ha attivato più posti letto di terapia intensiva. Così emerge dai dati ufficiali dell'ufficio del Commissario nazionale alla emergenza Covid. In questo caso il riferimento è alla data del 14 ottobre. In Sicilia ci sono 139 nuovi posti, che si aggiungono ai 418 già esistenti. hanno fatto meglio solo Lazio e Piemonte.

In Italia, il 52% dei ricoveri nei reparti di area medica degli ospedali riguarda pazienti Covid, quindi ben oltre la soglia definita "critica" del 40%. A superare questo valore sono 11 regioni, non c'è la Sicilia. Sicilia che è al terzo posto per numero di nuovi posti letto attivati di terapia intensiva.

A rilevarlo sono i dati dell'Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas) aggiornati al 10 novembre, da cui emerge anche che i posti di terapia intensiva occupati da pazienti Covid toccano il 37% a livello nazionale, 7 punti oltre la soglia critica del 30%, superata, anche in questo caso, da 11 regioni.

I dati, basati su una rielaborazione di quelli forniti dalla Protezione civile, sono una cartina di tornasole di come la progressiva saturazione dei posti letto, sia nella cosiddetta "area non critica" che nelle terapie intensive, porti a utilizzare per pazienti Covid quelli che dovrebbero essere dedicati a persone con altre patologie.

In particolare, le 11 regioni che superano la soglia del 40% dei ricoveri di pazienti con infezione da coronavirus nei reparti di medicina generale, malattie infettive e pneumologia, sono: Campania (47% cresciuta di ben 6 punti percentuali rispetto ai dati dell'8 novembre), Emilia Romagna (55%), Lazio (45%), Liguria (70%), Lombardia (75%), Marche (55%), Piemonte (95%), Bolzano (99%), Trentino (56%), Umbria (55%) e Valle d'Aosta (86% in calo di 5 punti percentuali rispetto all'8 novembre).

Per le terapie intensive la soglia limite del 30% dei posti occupati da pazienti Covid è stata superata, ieri, da 11 regioni: Campania (33%), Emilia Romagna (38%), Liguria (44%), Lombardia (54%), Marche (46%), Piemonte (56%), Bolzano (54%), Trentino (42%), Toscana (47%), Umbria (57%) e Valle d'Aosta (50%). Mentre Sardegna e Puglia si attestano al 30%.

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In fase di erogazione 32 milioni di euro per aiutare le scuole a fronteggiare l'emergenza Covid-19. Dal potenziamento delle dotazioni informatiche ad interventi di edilizia leggera, come previsto dalla Legge di stabilità regionale n.9/2020 e dal Piano Covid-19, annunciato dal governo Musumeci a seguito della rimodulazione dei fondi Po Fesr. A darne comunicazione è l'assessore all'istruzione Roberto Lagalla che annuncia l'imminente pubblicazione dei relativi Avvisi utili all'assegnazione delle somme alle scuole siciliane.

«Stiamo affrontando una nuova fase emergenziale - spiega Lagalla - e per gli istituti scolastici sarà fondamentale poter procedere con il potenziamento della didattica a distanza nel migliore dei modi. Pertanto, a supporto delle evidenti necessità in termini di dotazione tecnologica e di riqualificazione degli ambienti scolastici, a breve ogni dirigente scolastico potrà disporre di nuove risorse utili per realizzare i necessari interventi finalizzati al contenimento del contagio. Si tratta di somme che si aggiungono a quelle già stanziate durante gli scorsi mesi e che rientrano nel piano d'emergenza Covid-19 che ha disposto 60 milioni complessivi per l'istruzione. Attraverso questi interventi cerchiamo, come sempre, di sostenere il difficile compito dei dirigenti scolastici, dei docenti e delle famiglie, affiancandoli e offrendo loro strumenti utili per assicurare continuità al processo formativo degli studenti, nonostante la pandemia». Non restano esclusi da tale intervento le scuole paritarie, gli enti di formazione, le Università e le istituzioni AFAM, ai quali sono destinate differenti e successive procedure.

Nel dettaglio, per l'acquisto di attrezzature, programmi informatici e traffico dati, sono in fase di erogazione 8,4 milioni di euro, destinati alle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado; questi saranno assegnati a ciascun istituto in relazione al numero di studenti iscritti: con un minimo di 100 alunni l'importo spettante è intorno ai 4 mila euro, fino ad un massimo di 22 mila per istituti con oltre 2.500 alunni.

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