Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

La filastrocca dell'Italia attraverso le parole, di Mimmo Mòllica

La «Filastrocca della lieta favella» di Mimmo Mòllica celebra la nascita dello Stato italiano nella ‘Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera’ (17 marzo), esercizio di un "dovere civico, per usare il linguaggio della nostra Carta”, come scrive Michele Ainis in un articolo sul «linguaggio leggero», cui è ispirata la filastrocca di Mimmo Mòllica.

«Filastrocca della lieta favella»

La lieta novella
è una lieta favella,
la prima qualità d’ogni scrittore,
d’ogni poeta, d’ogni narratore.

Infatti un bravo autore,
un bravo redattore,
dopo d’avere scritto,
raccontato e descritto
un saggio o un bel romanzo,
un racconto assai ganzo,
facendo un gesto da signore,
allevia la fatica del lettore
cancellando tutto quel sovrappiù
che non è necessario o non lo è più,
facilitando molto la lettura.

Così facendo aiuta la cultura
e fa perfino una bella figura.

Così gli autori della Costituzione,
Padri costituenti in Commissione,
hanno redatto il grande libro laico,
in italiano e non in aramaico,
con un linguaggio semplice e sincero
e con parole chiare per davvero.

Linguaggio trasparente e lineare,
libro di limpidezza assai esemplare,
con parole accoglienti in generale,
senza nessuna diversità sociale,
perché comprenda pure il contadino,
dall’umile all’incolto cittadino,
e conosca ciascuno i suoi diritti,
semplici e chiari, in quel libro descritti;
perché conosca ognuno i suoi doveri,
non sian le leggi torbidi misteri.

Usa una lingua elastica e sincera,
duttile, com’è duttile la cera,
parole come ambiente, da poeta,
contro l’inquinamento del Pianeta.

La Carta, si può dire, fu profeta,
scritta per l’uomo, l’acqua e la natura
e per la terra, per averne cura.

Furono questi i principali intenti,
fu la missione dei «Padri costituenti»,
«creare una nazione con parole»,
gentili e luminose come il sole,
precise e lineari, d’accoglienza,
esatte e responsabili in coscienza,
con frasi brevi e con linguaggio chiaro,
come insegna il maestro allo scolaro,
linguaggio sobrio, semplice e corretto:
soggetto, verbo e complemento oggetto.

Staremmo molto meglio in fondo
se abitassimo tutti noi in un mondo
molto meno gremito di parole
taglienti come fossero tagliole,
parole ostili come le pistole,
puntute come archi con le frecce,
come cannoni per aprire brecce.

La Carta parla pure del «paesaggio»,
per l’uomo del futuro è un bel messaggio,
tutela il patrimonio naturale
e le bellezze del mondo reale.

Paesaggio vuol dir «forma del Paese»,
e non solo musei, castelli e chiese,
l’azione umana, del corpo e della mente,
prodotto della storia, è l’ambiente.
Si può ben dire che la Costituzione
è il lascito di una generazione,
la nostra Carta, compagna di viaggio,
ci guida con il senso del linguaggio,
come dei marinai guida una stella,
la lieta novella è una lieta favella.

Mimmo Mòllica ©
____________________
«Cancellare humanum est»

Oggi 17 marzo 2021 ricorre l'Anniversario dell'Unità d'Italia, ricorrenza nazionale che celebra la nascita dello Stato italiano, l'unificazione del territorio nazionale. E' la "Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera" (legge del 23 novembre 2012, n. 222, "Norme sull'acquisizione di conoscenze e competenze in materia di «Cittadinanza e Costituzione»).
Il 17 marzo intende promuovente i valori dall'identità nazionale: la Costituzione, l'inno nazionale e la bandiera, per promuovere i valori di cittadinanza, per una positiva convivenza civile e consolidare l'identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica.

La «Filastrocca della lieta favella» di Mimmo Mòllica è ispirata a un articolo di Michele Ainis dal titolo “Quanta gentilezza nella Costituzione”, il segreto della longevità della nostra Carta Costituzionale, pubblicato su «La Repubblica» il 9 ottobre 2018. Il prof. Ainis, rinomato giurista costituzionalista e docente universitario, mette in risalto il «linguaggio leggero», ricco di umanità, modello d'accoglienza scelto dai «padri costituenti» per redigere la Costituzione della Repubblica Italiana.

Scrive il prof. Ainis: “Parole accoglienti, parole taglienti. Di queste ultime facciamo esperienza tutti i giorni: nell'incanaglimento della nostra vita pubblica e privata, nell'odio che trasuda dal web, negli scambi d'improperi con cui i politici duellano in tv. […] C'è però un testo, laico e sacro insieme (la Costituzione Italiana, ndr), che può confortarci in questi tempi di sconforto. La "bibbia laica" degli italiani - come la definiva il presidente Ciampi - è infatti una Costituzione gentile, un modello d'accoglienza, di cordialità. E questo spirito amichevole si propaga innanzitutto dal linguaggio scelto dai nostri padri fondatori. D’altronde sta proprio qui la specifica missione dei costituenti: «Creare una nazione attraverso parole». La parola accogliente, insomma… Non a caso il termine «tutti» figura per ben 21 volte nella Costituzione italiana.

Commenti