PREMIO GIORNALISTICO INTERNAZIONALE
“CRISTIANA MATANO”
La passione ha vinto anche quest’anno: tanto pubblico e momenti indimenticabili a
Lampedus’amore
“Lampedus’amore”, il premio giornalistico internazionale intitolato alla giornalista Cristiana Matano,
prematuramente scomparsa nel 2015, si è concluso ieri sera inanellando un altro successo di pubblico e
un’altra edizione all’insegna della qualità dei contenuti e della passione di chi in questo Premio, e in ciò
che rappresenta, crede e lavora tutto l’anno alla sua riuscita.
12/07/2021 - Difficile stabilire cosa abbia appassionato di più il pubblico presente: se il concerto di Venuti o lo
spettacolo “Refugees…Il respiro dei migranti” – dove numerose erano le comparse locali – o la simpatia
de “I Sansoni” che hanno fatto divertire l’ultima sera, quella della consegna dei premi, sempre molto
attesa.
La conclusione della manifestazione è stata affidata anche a un toccante video-messaggio del presidente
del Parlamento europeo, David Sassoli che ha detto: “Cari organizzatori del premio Lampedus’amore,
dedicato alla memoria di Cristiana Matano, gentili autorità, signore e signori. Mi dispiace non poter essere
lì con voi in occasione di questa importante manifestazione, a cui sono onorato di aver concesso, anche
quest'anno, l'Alto Patrocinio del Parlamento europeo. Il premio Lampedus’amore, giunto alla sesta
edizione, è importante almeno per due ragioni: la prima è che, a mio parere, non c'è modo migliore di
ricordare una giornalista brava e competente come Cristiana, che ha raccontato la Sicilia in tutte le sue
sfaccettature, che quello di istituire un riconoscimento a quei giornalisti che, in Italia e non solo, si
dedicano con devozione a fare corretta informazione, a riportare fatti e, in ultimo, a tutelare le nostre
democrazie.
Sì, perché non dobbiamo mai dimenticare che la libertà di stampa è condizione necessaria
per la sopravvivenza e la qualità delle nostre democrazie e che o il giornalismo è libero o non è. Per
questo anche noi, come Parlamento europeo, abbiamo lanciato quest'anno un premio in memoria di
un'altra giornalista scomparsa, barbaramente uccisa, la giornalista maltese Dafne Carruana Galizia. Il
secondo motivo per cui mi rammarico di non poter essere con voi per la vostra importante iniziativa è il
luogo in cui questa si svolge: lo dice già il nome del premio, Lampedus’amore. Lampedusa è troppo
spesso sui giornali e in televisione come vera e propria scena di un crimine, il crimine di lasciare decine,
centinaia di persone morire in mare. L'ho detto anche al Santo Padre, salvare vite umane è responsabilità
di tutti noi, come europei, ed è in primis responsabilità dell'Unione Europea e dei suoi Stati membri. Non
possiamo continuare a girarci dall'altra parte lasciando alle ONG il compito di supplire alla nostra inerzia,
non possiamo più far finta di niente se non vogliamo essere complici. E io vorrei che, nei prossimi anni,
Lampedusa sia ricordata come terra di amore e di accoglienza, quale in effetti è, e non come palcoscenico
di ripetute tragedie.
Sono sicuro che, se continuiamo a batterci per questo, onoreremo al meglio la
memoria di Cristiana Matano, che Lampedusa l'ha vissuta e raccontata con il suo inestimabile lavoro. Vi
ringrazio e faccio i complimenti a tutti i premiati”.
In mattinata, durante il consueto convegno questa volta dedicato allo sport, era stata I’ex campionessa di
scherma e attuale sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport,
Valentina Vezzali a inviare, impossibilitata a raggiungere Lampedusa per una serie di impegni
sopraggiunti, a indirizzare un messaggio ai lampedusani: “Nelle aree territoriali più lontane e disagiate un
semplice campetto sportivo può rappresentare davvero un luogo unico di incontro e legalità. La
promozione dello sport implica un impatto determinante su queste comunità. Conosco ad esempio le
difficoltà delle società sportive delle isole minori. Un impianto può influire davvero sulla società, può
instillare i valori sportivi in intere generazioni e, nel caso di realtà come Lampedusa, può essere davvero
occasione di scambio culturale, crescita sociale ed integrazione umana”. E ha aggiunto: “Thomas Bach,
presidente del Cio, in occasione della presentazione del team dei rifugiati che parteciperà ai Giochi
Olimpici di Tokyo oramai prossimi, ha detto che “lo sport invierà un potete messaggio di solidarietà,
resilienza e speranza al mondo”.
C’è qualcosa che può esprimere gli stessi concetti in maniera così forte
tanto quanto lo sport? C’è qualcosa che più dello sport insegna a stare insieme, a prescindere dalle
singole storie di vita? Ecco perché lo sport va amato, sostenuto e preservato. Occasioni come quelle
promosse oggi a Lampedusa vanno proprio in questa direzione e, da sportiva e da italiana prim’ancora
che da Sottosegretaria allo Sport, non posso che essere sinceramente grata a tutti voi”.
“Sono serviti – ha detto alla fine Filippo Mulè, presidente dell’Associazione Occhiblu Onlus che organizza
“Lampedus’amore - tanto impegno e anche un pizzico di incoscienza per continuare il nostro progetto che,
dal 2016, disegna un percorso culturale, morale e sentimentale in un'isola che è crocevia e ombelico del
mondo. La sesta edizione, tornata alla tradizionale data di luglio, è stata una delle più ricche per qualità
dei partecipanti e presenza di spettatori, nonostante il rispetto delle limitazioni anti-covid. Abbiamo
ricordato Cristiana, forse come sarebbe piaciuto a lei, evidenziando l'importante lavoro svolto dal buon
giornalismo e raccontando i valori della solidarietà e del dialogo. Senza cultura e confronto non può
esserci rilancio né ripartenza, ed è su questo mare che Lampedus'Amore vuole continuare a navigare”.
Lampedus’Amore-Premio giornalistico internazionale Cristiana Matano è ideato e diretto da Filippo
Mulè, presidente dell’Associazione Occhiblu Onlus, con il patrocinio di Regione Siciliana (Assessorato del
Turismo, Sport e Spettacolo), Comuni di Lampedusa e Palermo, Coni, Ordine dei Giornalisti nazionale e di
Sicilia, Federazione Nazionale della Stampa, Assostampa Sicilia e Palermo, Ussi, sotto l’Alto Patrocinio
del Parlamento Europeo.
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