Nasce il Premio Stromboli per la comunicazione audio - visiva, pietra lavica ai vincitori
La quinta essenza di Stromboli condensata in cinque manufatti di pietra lavica capaci di ricalcarne l’odore,
il sapore e la storia. È questo uno degli spunti più originali del Premio Stromboli per la comunicazione
audio - visiva. La prima edizione, promossa dall’assessorato ai beni culturali e all’identità siciliana, guidato
da Alberto Samonà, e realizzata dall’associazione culturale Eos, è in programma dopodomani, venerdì 10
settembre, sul sagrato della chiesa di San Bartolo.
Messina, 8 settembre 2021 - Un evento che ha radici lontane nel tempo. Quando, nel
1950, il set di Stromboli (Terra di Dio) vide sbocciare l’amore, allora clandestino, tra Roberto Rossellini e
Ingrid Bergman.
Non a caso, a covare per anni e a rendere poi concreto il sogno di un evento capace rinverdire i fasti
culturali della prestigiosa tradizione di Stromboli, è colui che fu a lungo cullato da uno dei testimoni di
quello storico legame. L’ingegnere Vito Russo, presidente dell’associazione Eos, imprenditore locale di
lungo corso, per 18 anni presidente eoliano di Federalberghi e per altri tre di Confindustria Albergatori,
aveva appena due anni quando suo padre, Domenico, maestro elementare, tra le poche persone istruite
dell’isola negli anni del dopoguerra, si occupò dell’accoglienza del grande regista romano. Stromboli (Terra
di Dio) divenne presto un cult cinematografico, anche grazie alla competizione innescata dall’uscita
contemporanea di Vulcano, perorata da Anna Magnani a causa della rivalità con la Bergman.
A beneficiarne
fu proprio l’arcipelago delle Eolie, oggi patrimonio dell’umanità. In particolare, a Stromboli, sede di un
vulcano tutt’ora attivo, i flussi turistici aumentarono progressivamente, fino a farne una delle mete più
ambite a livello planetario. Lo scopo dell’ingegnere Vito Russo è quello di rivitalizzarne la vocazione
culturale, proprio grazie al Premio Stromboli, illustrato nei mesi scorsi all’assessore siciliano ai beni culturali
e all’identità siciliana, Samonà, che ne ha sposato e condiviso il valore.
Per trasformare il progetto in realtà, Il presidente di Eos ha deciso di avvalersi della collaborazione della
figlia, Elisa Russo, da anni impegnata nel mondo del marketing, degli eventi e del management musicale e
turistico, e di Valeria Leone, direttore del Messina Tourism Bureau, produttrice di eventi culturali e da anni
nella fondazione Taormina Arte Sicilia. Ad affiancarle è un comitato scientifico composto dal professore
Filippo Grasso, delegato del rettore dell’Università di Messina per il turismo, e dal professore Dario
Tomasello, docente di drammaturgia e di culture dell’Italia contemporanea e coordinatore del Dams
dell’ateneo peloritano.
La cerimonia di premiazione si terrà il prossimo venerdì 10 settembre, alle 19, sul sagrato della chiesa di
San Bartolo, concesso con entusiasmo dal parroco, padre Giovanni Longo.
Cinque le categorie in concorso.
A elencarle è il professore Tomasello: «Ci saranno un premio al cortometraggio, uno intitolato alle
performance mediali, uno al drama transcodification, uno al graphic novel, uno infine ad una crew attiva
nell’ambito del videomapping».
Il premio consisterà in un manufatto di puro magma solidificato, realizzato dallo scultore isolano Salvatore
Russo, abile a tradurre l’anima del vulcano, levigandone la pietra. Cinque pezzi unici posati su una base di
legno lavorato.
«Ho accettato con grande entusiasmo di prendere parte a questa iniziativa – racconta Valeria Leone – per
via del solido legame con Elisa Russo, con cui ho già condiviso tanti progetti, e con l’isola, dove da 15 anni
sono impegnata nella sua valorizzazione. Credo moltissimo nel Premio Stromboli. Sono certa che possa
diventare una vetrina per tutti gli artisti siciliani, ma non solo, del settore audio - visivo. Un fattore, non
trascurabile, data l’aridità, in termini di opportunità, di questa terra. Principalmente per i giovani. Non è un
caso che costituisca un’occasione importante, per esempio, per gli studenti universitari. Un’occasione
professionale e di confronto con il resto del mondo, affinché finalmente si possa essere isolani ma non
isolati. Trovo poi emozionante che il premio consista in una statuetta letteralmente sputata dal vulcano
ancora attivo di Stromboli, che consentirà ai vincitori di portarsi a casa un pezzo di questa terra tanto ricca
di storia, cultura e tradizione».
Tomasello spiega le scelte alla base di questa prima edizione: «Credo che sia assolutamente necessario
pensare ad una formula ambiziosa che tenga conto delle indicazioni del suo ideatore, l’ingegnere Vito
Russo, in un panorama di profondo mutamento e in riferimento alla lungimiranza visionaria dello
sperimentalismo di Roberto Rossellini. La presenza territoriale del Dams dell’Università di Messina può, in
tal senso, garantire il sostegno non solo di un corpo docente giovane ed entusiasta, ma anche di una
generazione motivata di giovani studenti che potranno costituire l’utenza privilegiata dell’iniziativa nelle
sue articolazioni eterogenee. In attesa di formare, per la prossima edizione, una giuria preposta alla scelta
dei premiati, quest’anno il comitato scientifico ha scelto di procedere per un’assegnazione diretta,
articolando i riconoscimenti, secondo una spettrografia ampia e ragionata della cultura visuale».
Lo spirito auspicato, precisa il docente, «è quello di un approccio performativo al sistema complesso
dell’audiovisivo, secondo una metodologia di importazione statunitense applicata al Dams di Messina e
rispondente alla sigla dei performance studies, coniata dallo studioso newyorkese Richard Schechner. Il
Premio, in un’ottica che Rossellini aveva felicemente intravisto, potrà stagliarsi, per novità e impatto, nel
panorama già affollato di kermesse e celebrazioni apparentemente analoghe».
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