Censimento 2021 anche per le persone
più difficili da rilevare. Con il Censimento in corso e l’uso dei Registri si vuole arrivare a identificare le persone che vivono nelle convivenze anagrafiche e le persone senza tetto, senza fissa dimora o che vivono nei campi attrezzati e negli insediamenti tollerati o spontanei, un aggregato di poco più di 500mila persone. Per convivenza anagrafica si intende un insieme di persone normalmente coabitanti per motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari, di pena e simili, aventi dimora abituale nello stesso comune. Questa componente include meno di 400mila persone.
Roma, 29/10/2021 - Il Censimento Permanente della Popolazione e delle Abitazioni 2021 si pone come obiettivo
anche la rilevazione delle convivenze anagrafiche e delle cosiddette “popolazioni speciali”,
ovvero le popolazioni elusive costituite da persone senza tetto, senza fissa dimora o che vivono
nei campi attrezzati e negli insediamenti tollerati o spontanei. Esse rappresentano un universo
variegato e di difficile intercettazione sul territorio nell’ambito della rilevazione censuaria che
ha richiesto un importante cambio di paradigma metodologico.
Con i Censimenti della popolazione, per la prima volta nel 1991 e, in seguito, nel 2011, i senza
fissa dimora e i senza tetto erano rilevati con tecnica "point in time", ossia una rilevazione
effettuata nel corso di una notte nei grandi comuni con l'obiettivo di individuarne il maggior
numero possibile.
Nel Censimento di quest’anno si utilizzano invece come fonte i Registri dai
quali dedurre le informazioni anagrafiche su dette popolazioni, a completamento del conteggio e
della definizione della struttura demografica della popolazione censita.
Al Censimento del 2011 erano circa 125mila le persone rilevate in altro tipo di alloggio - cioè
persone che vivevano nei campi attrezzati, nelle baracche, nei garage e nelle situazioni di
fortuna, compresi circa 35mila senza tetto - e si ipotizza che nell’arco di dieci anni questa parte
della popolazione sia aumentata come conseguenza della crisi economica.
Nel 2014, grazie a una convenzione tra Istat, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali,
Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora (fio.PSD) e Caritas Italiana, è
stata realizzata in 158 comuni un’indagine sulla condizione delle persone che vivono in povertà
estrema.
Dall’indagine è emerso che, nei mesi di novembre e dicembre 2014, hanno utilizzato
almeno un servizio di mensa o accoglienza notturna 50mila 724 persone senza dimora, il 2,43 per
mille della popolazione regolarmente iscritta presso i comuni considerati, un valore in aumento
rispetto a tre anni prima, quando era il 2,31 per mille (47mila 648 persone).
Con il Censimento in corso e l’uso dei Registri si vuole arrivare a identificare con maggiore
dettaglio le persone che vivono nelle convivenze anagrafiche e le persone senza tetto, senza
fissa dimora o che vivono nei campi attrezzati e negli insediamenti tollerati o spontanei, un
aggregato di poco più di 500mila persone.
- In particolare per convivenza anagrafica si intende (ai sensi del Regolamento Anagrafico,
art. 5 comma 1, D.P.R. 30 maggio 1989, n. 223) un insieme di persone normalmente
coabitanti per motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari, di pena e simili, aventi
dimora abituale nello stesso comune.
Questa componente include meno di 400mila
persone.
- Ai fini del censimento, si definisce persona senza fissa dimora, sulla base del
Regolamento Anagrafico, chi non abbia in alcun comune quella dimora abituale che è
elemento necessario per l’accertamento della residenza (girovaghi, artisti di imprese-
spettacoli itineranti, commercianti e artigiani ambulanti, ecc.). In questo caso si
considera comune di dimora abituale quello di iscrizione anagrafica, ovvero quello di
domicilio o, in alternativa, quello di nascita. Si definisce invece persona senza tetto chi
non ha un indirizzo di dimora abituale perché vive in strada. Queste persone sono iscritte
in anagrafe ad indirizzi fittizi (ad es, via della casa comunale) oppure presso un indirizzo
reale (ad es. quello delle associazioni che operano a sostegno di tali categorie).
Sono inoltre da includere in questo aggregato di popolazione le persone che vivono nei
campi attrezzati, o negli insediamenti tollerati, oppure negli insediamenti spontanei/non
autorizzati/informali. Queste due ultime componenti (senza tetto e persone che vivono
nei campi attrezzati) si stima che possano ammontare attualmente a circa 150 mila
persone.
Un importante obiettivo del Censimento del 2021 sarà sicuramente quello di migliorare la qualità
degli indirizzi di queste particolari popolazioni attraverso l'integrazione tra il Registro di Base
degli Individui (RBI) e il Registro Statistico dei Luoghi (RSBL).
Per l’aggiornamento degli indirizzi e l’integrazione dei Registri statistici e dell’Anagrafe l’Istat,
tramite il Sistema di Gestione delle Indagini (SGI), fornisce all’Ufficio Comunale di Censimento
(UCC) un elenco di convivenze anagrafiche per verificarne la correttezza e inserire alcune
informazioni di base (numero di persone abitualmente dimoranti distinte per sesso e
cittadinanza); richiede, inoltre, la verifica e l’aggiornamento degli indirizzi reali e fittizi ai quali
risultano iscritte, da Registro anagrafico, le persone senza tetto/senza fissa dimora e
l’inserimento del numero di persone iscritte per sesso e cittadinanza; infine, l’Istat chiede agli
UCC di fornire l’elenco dei campi attrezzati e non attrezzati (se noti) presenti sul territorio
comunale, corredato di informazioni di base (iscritti come abitualmente dimoranti per sesso e
cittadinanza).
Obiettivo di queste operazioni è di verificare e allineare le informazioni presenti nei Registri
anagrafici con quelle fornite all’Istat dagli UCC.
L'aggancio per indirizzo o per sezione di censimento (geocodifica) degli individui "residenti" del
Registro di Base degli Individui con gli indirizzi verificati dalle anagrafi comunali consentirà di
conteggiare ogni anno queste componenti della popolazione e di raccogliere le informazioni
necessarie per progettare e realizzare con periodicità, nell’ambito delle operazioni censuarie,
una indagine di approfondimento sulle condizioni di vita delle persone senza dimora.
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