“Truffe nel settore agricolo”.
“Controlli a tappeto dei Carabinieri in tutta l’isola”.
Nel corso del corrente anno, i Carabinieri di Sicilia hanno effettuato un’imponente attività di
verifica per contrastare le truffe all’INPS perpetrate attraverso i falsi braccianti agricoli e le
indebite percezioni del reddito di cittadinanza, mettendo in campo i Carabinieri delle
Stazioni e quelli dei Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro.
26/10/2021 - Il bilancio dell’ultimo anno,
in relazione alle indagini sviluppate in Sicilia dai Comandi Provinciali dell’Arma, è stato di
880 persone deferite all’Autorità Giudiziaria, di cui 52 in stato d’arresto, bilancio che
testimonia l’incessante impegno dell’Arma nel settore, che ha consentito all’I.N.P.S. di
recuperare somme già erogate e soprattutto di bloccare ulteriori centinaia di migliaia di
euro. Già nel novembre scorso i Carabinieri di Trapani avevano scoperto una maxi truffa ai
danni dell’I.N.P.S., in cui gli indagati, utilizzando imprese e società del comparto edile
esistenti solo sulla “carta” ed aventi sedi “fantasma”, avevano fittiziamente assunto 241
persone, allo scopo di percepire indebitamente le indennità previdenziali e assistenziali.
I finti lavoratori, a loro volta, si impegnavano poi a versare ai titolari delle ditte fittizie la
metà del valore di tali indebite indennità (ad esempio quella della disoccupazione, pur non
avendo mai lavorato neanche un giorno). L’operazione aveva quindi consentito, su ordine
dell’Autorità Giudiziaria, di effettuare un sequestro di beni per un valore di circa 670 mila
euro a carico dei titolari delle ditte fantasma. Altra significativa operazione è stata effettuata
nel marzo scorso dai Carabinieri di Lercara Friddi, con cui sono state deferite all’Autorità
Giudiziaria 30 persone, di età compresa tra i 20 e gli 80 anni, i quali, per eludere i controlli
dell’ente previdenziale, avevano reso dichiarazioni mendaci od incomplete nella
dichiarazione sostitutiva unica, percependo, quindi, indebitamente il reddito di cittadinanza
ovvero percependolo in misura superiore al dovuto, per un danno erariale di circa 235.000
mila euro.
Ulteriore inchiesta è stata effettuata a Catania, nel maggio scorso, con cui sono finite in
manette 40 persone, accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, falsi e truffe ai danni
dell’I.N.P.S.. Nel corso delle indagini, in particolare, è stato documentato un singolare
canale di finanziamento delle casse dei clan mafiosi: l’indebita percezione dell'indennità di
disoccupazione agricola. Attraverso una rete di ditte compiacenti, consulenti del lavoro
disponibili e soggetti che si prestavano a fungere da falsi “braccianti agricoli”,
l’organizzazione mafiosa predisponeva tutta la documentazione necessaria ed inoltrava le
domande per ottenere indebitamente tale indennità, il cui totale illegalmente percepito
ammonta ad oltre 80.000 euro.
Una significativa operazione nel settore è stata svolta nel maggio scorso anche dai
Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, con cui sono finite in manette 12 persone,
per aver, tra gli altri reati, percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, per un danno
erariale di oltre 100.000 euro.
Altra rilevante inchiesta è stata effettuata dai Carabinieri di Caltanissetta, coordinati dalla
Procura Distrettuale Antimafia nissena, che ha consentito di disarticolare un’associazione di
tipo mafioso dedita ad esercitare il controllo delle attività agricole in quella provincia,
mediante l’imposizione ai singoli imprenditori delle tipologie di colture da realizzare,
costringendoli anche a mettere a disposizione i propri fondi per il pascolo abusivo di
bestiame appartenente ai componenti del sodalizio. L’indagine, ha inoltre comprovato
l’indebita erogazione di contributi europei nel settore agricolo in favore di alcuni esponenti
dei clan mafiosi nonché vicende estorsive in danno di vari imprenditori del comune di
Mazzarino, costretti a corrispondere somme di danaro e a fornire gratuitamente beni e
servizi ai membri del clan.
“Il quadro delineato”, afferma il Generale di Brigata Rosario Castello, Comandante della
Legione Carabinieri Sicilia, “evidenzia una preoccupante diffusione di tali fenomeni ed è
per questo motivo che le Stazioni dell’Arma, in sinergia con i Nuclei Carabinieri Ispettorato
del Lavoro e con la collaborazione dell’I.N.P.S. e delle organizzazioni delle imprese
agricole, hanno intensificato la risposta verso queste inaccettabili sottrazioni di risorse
dalle “casse” dello Stato, contrastando anche ogni sorta di indebito arricchimento
connesso a tali reati”.
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