Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

Violenza sessuale su due ragazze (una minorenne), arrestato giovane di Nicosia

Arrestato un giovane di Nicosia ritenuto responsabile di due distinti episodi di violenza sessuale aggravata commesse in danno di due ragazze, di cui una minorenne, entrambe affette da deficit cognitivo. L’indagine scaturisce dalla segnalazione da parte di un dirigente di un istituto scolastico: sospettava che una sua alunna minorenne e affetta da fosse vittima di abusi sessuali. La vicenda, già drammatica di per sé, assumeva contorni ancora più inquietanti quando i Carabinieri... 

 Messina, 27 ottobre 2021 - All’alba di oggi, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Enna su richiesta della locale Procura della Repubblica, i Carabinieri della Compagnia di Mistretta hanno arrestato un giovane di Nicosia ritenuto responsabile di due distinti episodi di violenza sessuale aggravata commesse in danno di due ragazze, di cui una minorenne, entrambe affette da deficit cognitivo. L’indagine scaturisce dalla segnalazione da parte di un dirigente di un istituto scolastico che aveva rappresentato ai Carabinieri di avere sospetti che una sua alunna, minore degli anni 18 ed affetta da deficit cognitivo, fosse stata vittima di abusi sessuali.

Avviate le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna, dott.ssa Daniela Rapisarda, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mistretta, coadiuvati da esperte psicologhe, hanno accertato che effettivamente il giovane aveva attirato, con l’inganno, la minore sulla propria autovettura e, condotta in un luogo appartato, ne aveva abusato sessualmente. La vicenda, già drammatica di per sé, assumeva contorni ancora più inquietanti quando i Carabinieri, nel corso dell’attività investigativa, accertavano che, verosimilmente, il giovane aveva abusato anche di una seconda ragazza anch’essa affetta, da deficit cognitivo. 

I successivi riscontri effettuati dai Carabinieri, hanno confermato che il giovane aveva violentato, attirandola in un posto appartato, anche la seconda ragazza. Per timore, gli episodi di violenza sessuale non sono stati esternati dalle vittime alle rispettive famiglie. Accertati gli eventi delittuosi, il Pubblico Ministero titolare delle indagini, Dott.ssa Daniela Rapisarda, ha richiesto al G.I.P. presso il Tribunale di Enna, dott. Giuseppe Noto, una misura cautelare a carico del giovane. Il Giudice dopo aver accolto la richiesta del Pubblico Ministero ha disposto la misura della custodia cautelare degli arresti domiciliari a carico dell’indagato, ritenuta idonea a fermare la “tendenza dell’indagato ad adescare vittime vulnerabili allo scopo di soddisfare le proprie pulsioni sessuali”, che all’alba di oggi è stata eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Mistretta. 

Ultimate le formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’assoluta sinergia tra Istituto scolastico, Carabinieri, Procura della Repubblica e Ufficio GIP del Tribunale, ha permesso di accertare e ricostruire le drammatiche violenze sessuali subite da due vittime particolarmente vulnerabili - che proprio per via della loro vulnerabilità avevano tenuto nascosto gli eventi alle rispettive famiglie – e porre fine alle ignobili condotte del giovane.

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