Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

Libri: non solo e-book, si arricchisce l'offerta di editoriale in digitale

Editoria, un settore fortemente eterogeneo. Il 2020 ha messo a dura prova il comparto di fronte all’irrompere dell’emergenza pandemica. Nel 2020 sono 1.735 le imprese e istituzioni censite che producono libri a stampa come attività principale. Di queste, il 9,5% sono enti o istituzioni non profit e il 6,4% non ha pubblicato alcuna opera (4,2% nel 2019). Tra gli editori attivi 2 nel 53,0% dei casi si tratta di “micro-editori” (con una tiratura di non più di 5mila copie), nel 38,1% di piccoli editori (tiratura massima di 100mila copie), nel 6,8% di medi editori (tiratura non superiore a un milione di copie) mentre il 2,1% è costituito da grandi editori (tiratura superiore a un milione di copie) 3 .aumento la diffusione del formato e-book.

 7 feb 2022 - L’offerta editoriale sta integrando sempre di più la produzione cartacea con quella digitale: nel 2020 quasi la metà (47,9%) delle opere pubblicate a stampa è resa disponibile anche in versione e-book; di queste una su cinque presenta contenuti e/o funzionalità aggiuntive (20,8%). Rispetto al 2019, la versione digitale si è particolarmente diffusa per i libri pubblicati da micro (+3,9%) e piccoli editori (+4,7%) mentre è in calo per le edizioni successive (-10,5%) e quelle scolastiche (-4,6%) 7 .  
Le opere di genere scolastico costituiscono comunque un caso a parte e rappresentano sempre quelle con la maggior quota in versione digitale su quella cartacea (63,2%) e con maggiori funzionalità aggiuntive rispetto alla semplice copia in digitale della versione cartacea (92,8%). Non solo e-book: si arricchisce la pluralità di offerta editoriale in digitale Nel primo anno di emergenza Covid-19, la pubblicazione di opere soltanto in digitale ha rappresentato un’alternativa strategica valorizzata dagli editori per raggiungere il pubblico di lettori. 

Nel 2020 l’8,9% degli editori ha dichiarato di aver pubblicato libri esclusivamente in formato e-book, cioè senza una corrispettiva versione cartacea (+3,7% rispetto l’anno precedente), per un totale di 2.113 opere. Questa modalità di pubblicazione è per la prima volta presente con frequenze non trascurabili anche tra gli operatori di minore dimensione: 6,4% micro e 10,8% piccoli editori, a fronte del 18,3% dei medi e del 18,8% dei grandi editori 8 . Questa tipologia di pubblicazione riguarda inoltre l’8,1% degli editori che nel 2020 non hanno pubblicato alcun titolo in formato cartaceo. Gli editori tendono inoltre a integrare la propria offerta digitale con un’ampia gamma di prodotti e servizi 9 che sfruttano diverse forme di fruizione dei contenuti editoriali e valorizzano l’interattività a fini pedagogico-educativi: digitalizzano i testi in catalogo (21,9% degli editori); collaborano con piattaforme online per la fruizione di audiolibri (16,8%), producono o sviluppano forme di collaborazione con piattaforme online per la lettura in streaming dei libri in catalogo (5,8%), sviluppano piattaforme educative digitali, materiali e supporti interattivi per la didattica via web (5,6%) e sono impegnati direttamente nella produzione di podcast (5,1%) e di audiolibri (4,8%). 

Queste attività, precedentemente prerogativa dei grandi editori, nel 2020 sono state valorizzate anche da operatori di media e piccola dimensione. Il fatturato derivante dalla vendita di contenuti digitali (e-book, audiolibri, podcast, banche dati e servizi web) non supera il 10% del totale per il 90,3% degli editori e risulta ancora contenuto indipendentemente dalla dimensione d’impresa; soltanto per il 18,8% dei grandi editori arriva a rappresentare tra l’11 e il 50% del fatturato totale.

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