Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

Assemblea costituente: 9 comuni messinesi votarono in maggioranza per la Repubblica

«La FIAP (Federazione Italiana Associazioni Partigiane) della provincia di Messina celebra la Festa della Repubblica onorando i nove comuni del territorio che il 2 giugno del 1946 votarono in maggioranza per la forma repubblicana dello Stato.

02/06/2022 - Come ricorda il docente universitario e dirigente socialista democratico Antonio Matasso, esponente della FIAP, «quando i cittadini e, per la prima volta, anche le cittadine del nostro Paese, si ritrovarono alle urne per eleggere l’Assemblea costituente e scegliere tra monarchia e repubblica, la Sicilia e il Sud si espressero nel secondo caso a favore di Casa Savoia. Va ricordato – prosegue Matasso – che se Ravenna, centro principale della provincia di nascita di Pietro Nenni, era stato il capoluogo più repubblicano d’Italia, a Messina toccò il poco lusinghiero primato di città più monarchica tra le sedi provinciali (con l’85,35% dei voti a favore del re), tallonata a breve distanza dal comune di Palermo (84,19% per la monarchia). Vorrei però che fossero ricordate, in questa data, le coraggiose popolazioni dei nove comuni messinesi che votarono in maggioranza per la repubblica: Capizzi (56,51%), Limina (58,38%), Mandanici (56,09%), Mazzarrà Sant’Andrea (60,05%), Novara di Sicilia (52,55%), San Piero Patti (69,37%), San Salvatore di Fitalia (50,70%), Tortorici (57,23%) e Tusa (62,74%)».

Si tratta di sette centri della zona tirrenico-nebroidea e di due del versante joinico peloritano, in cui peraltro era forte la presenza dei partiti laici antifascisti, ai quali si ricollegano le associazioni aderenti alla FIAP. Il sodalizio fu infatti costituito nel 1949 da partigiani d’ispirazione socialista e socialdemocratica, azionista, repubblicana, radicale e liberale di sinistra. Nel messinese, in occasione della festività del 2 giugno, la FIAP ricorda particolarmente i partigiani del territorio, tra cui Vittorio Craxi (avvocato messinese con origini sanfratellane, nonché padre di Bettino), i fratelli nasensi Cono e Carmelo Di Lena ed il pattese Giovanni Rampulla (martire delle Fosse Ardeatine). Anche loro, da annoverare di diritto tra i padri della nostra Repubblica, secondo la rappresentanza locale della Federazione Italiana Associazioni Partigiane.

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