Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

Pantelleria: 200 gli ettari di macchia mediterranea andati in fumo

Tutela del patrimonio ambientale come patrimonio culturale e identitario di una nazione! “Non possiamo più pensare che un paesaggio naturalistico sia distante dall’essere un bene culturale. E spesso questo paesaggio è simbolo della cultura mediterranea, non solo italiana!”. Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia).


Palermo, 19 ago 2022 - “Circa 200 gli ettari di macchia mediterranea colpiti dagli incendi di qualche giorno fa a Pantelleria. Di origine vulcanica l’Isola è una vera perla nera del Mediterraneo, ricca di vegetazione con aspetti naturalistici unici al mondo per diversità e aspetti. Fu colonizzata inizialmente dai Fenici rappresentando un importante scalo per i collegamenti via mare tra l’Africa e la Sicilia”. Giuseppe Bellanca (architetto – Archeoclub D’Italia Pantelleria).
“A Pantelleria, sono stati quasi 200 gli ettari di macchia mediterranea colpiti dagli incendi. Ricordiamo che Pantelleria è la più grande delle Isole minori della Sicilia e la quarta isola italiana per ordine di grandezza . Lo scorso anno in analogo periodo e medesimo luogo fu una tromba marina a creare ingenti danni al territorio e alle abitazioni.

Di origine vulcanica l’Isola è una vera perla nera del Mediterraneo, ricca di vegetazione con aspetti naturalistici unici al mondo per diversità e aspetti. Fu colonizzata inizialmente dai Fenici rappresentando un importante scalo per i collegamenti via mare tra l’Africa e la Sicilia. Durante le guerre puniche fu contesa da cartaginesi e romani e dopo un lungo periodo di decadenza fu conquistata dagli arabi che le diedero nuova vita e splendore soprattutto nel campo dell’agricoltura. Fu ancora devastata e depredata dai corsari nel 1100 ed in seguito dai turchi intorno al 1550. Le caratteristiche costruzioni in pietra con i tetti a volta c.d. “Dammusi “ ed i maestosi terrazzamenti in pietra creati per ottenere aree pianeggianti per le coltivazioni, testimoniano ancora oggi il grande impegno e lo straordinario lavoro fatto dagli arabi. 

La matrice agricola dell’isola ha mantenuto fin oggi le sue caratteristiche seppur paradossali atteso l’insularità della stessa. Per i panteschi il mare ha sempre rappresentato una fonte di pericolo: da esso giungevano le forti mareggiate che flagellavano l’isola così come dal mare arrivavano gli incursori per depredarla. La straordinaria fertilità della terra vulcanica unità al clima caldo umido hanno favorito i processi di coltivazione rendendo l’isola un vero giardino in mezzo al mare”. Lo ha affermato l’architetto Giuseppe Bellanca, Archeoclub D’Italia Pantelleria. Archeoclub D’Italia rilancia il forte appello alla tutela del patrimonio ambientale come patrimonio culturale dell’Italia!

“Sotto il profilo archeologico “Bent El Ria” ovvero figlia del vento secondo l’antica denominazione araba, è stato accertato che fosse frequentata fin dal periodo Neolitico ovvero nel V° millennio a.C. la cui presenza preistorica si rileva attraverso i ritrovamenti di tombe “Sesi” – ha continuato Bellanca - utensili e manufatti nelle località Mursia e Cimillia. Le testimonianze più significative, grazie alle ricerche condotte dal compianto prof. S. Tusa, si riscontrano nell’Acropoli di S. Marco e di Santa Teresa.

Sotto il profilo ambientale l’isola è stata sempre oggetto di tutela attraverso la formazione di aree di riserva orientata e dal 2016, proprio all’indomani di un devastante incendio che colpì la Riserva di Montagna Grande e le sue pendici, è stato istituito il Parco Nazionale Isola di Pantelleria che copre tutto il territorio con la sola esclusione dei centri abitati. Il Parco ha come finalità la tutela del paesaggio, la conservazione e la protezione degli habitat naturalistici (l’isola è classificata come area SIC e ZPS), il restauro filologico dei manufatti, il recupero e la valorizzazione del paesaggio storico ed agrario dei centri abitati e dei nuclei localizzati all’interno delle aree perimetrate. Atteso la presenza di questo importante Ente e per la sensibile attenzione degli amministratori, auspico un immediato intervento di monitoraggio attraverso l’uso di innovative tecnologie per evitare il ripetersi di eventi tragici e dannosi per la comunità e per l’intero Paese”.

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