Codice della Strada: una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi

CODICE STRADA. ANNALISA CORRADO (SEGRETERIA NAZIONALE PD E MEP S&D): “ENNESIMO DISASTRO DEL GOVERNO, NORMA REPRESSIVA E IDEOLOGICA FATTA SULLA PELLE DELLE PERSONE”  Roma, 20 novembre 2024 - "L’approvazione del Codice della Strada non è che l’ennesimo disastro del Governo, che peggiora invece di migliorare la vita dei cittadini. Si tratta di una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi che vogliono adottare pratiche innovative e che non fa assolutamente nulla per prevenire gli incidenti stradali, che ancora oggi registrano numeri terrificanti – oltre 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno”, dichiara Annalisa Corrado, Responsabile Conversione Ecologica nella Segreteria Nazionale del PD e MEP S&D, Commissione ENVI. La riforma, a lungo sbandierata dal Governo Meloni, ha ricevuto oggi l’approvazione in Senato. Tutte le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme con le associazioni ambientaliste e per la mobi

Pantelleria: 200 gli ettari di macchia mediterranea andati in fumo

Tutela del patrimonio ambientale come patrimonio culturale e identitario di una nazione! “Non possiamo più pensare che un paesaggio naturalistico sia distante dall’essere un bene culturale. E spesso questo paesaggio è simbolo della cultura mediterranea, non solo italiana!”. Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia).


Palermo, 19 ago 2022 - “Circa 200 gli ettari di macchia mediterranea colpiti dagli incendi di qualche giorno fa a Pantelleria. Di origine vulcanica l’Isola è una vera perla nera del Mediterraneo, ricca di vegetazione con aspetti naturalistici unici al mondo per diversità e aspetti. Fu colonizzata inizialmente dai Fenici rappresentando un importante scalo per i collegamenti via mare tra l’Africa e la Sicilia”. Giuseppe Bellanca (architetto – Archeoclub D’Italia Pantelleria).
“A Pantelleria, sono stati quasi 200 gli ettari di macchia mediterranea colpiti dagli incendi. Ricordiamo che Pantelleria è la più grande delle Isole minori della Sicilia e la quarta isola italiana per ordine di grandezza . Lo scorso anno in analogo periodo e medesimo luogo fu una tromba marina a creare ingenti danni al territorio e alle abitazioni.

Di origine vulcanica l’Isola è una vera perla nera del Mediterraneo, ricca di vegetazione con aspetti naturalistici unici al mondo per diversità e aspetti. Fu colonizzata inizialmente dai Fenici rappresentando un importante scalo per i collegamenti via mare tra l’Africa e la Sicilia. Durante le guerre puniche fu contesa da cartaginesi e romani e dopo un lungo periodo di decadenza fu conquistata dagli arabi che le diedero nuova vita e splendore soprattutto nel campo dell’agricoltura. Fu ancora devastata e depredata dai corsari nel 1100 ed in seguito dai turchi intorno al 1550. Le caratteristiche costruzioni in pietra con i tetti a volta c.d. “Dammusi “ ed i maestosi terrazzamenti in pietra creati per ottenere aree pianeggianti per le coltivazioni, testimoniano ancora oggi il grande impegno e lo straordinario lavoro fatto dagli arabi. 

La matrice agricola dell’isola ha mantenuto fin oggi le sue caratteristiche seppur paradossali atteso l’insularità della stessa. Per i panteschi il mare ha sempre rappresentato una fonte di pericolo: da esso giungevano le forti mareggiate che flagellavano l’isola così come dal mare arrivavano gli incursori per depredarla. La straordinaria fertilità della terra vulcanica unità al clima caldo umido hanno favorito i processi di coltivazione rendendo l’isola un vero giardino in mezzo al mare”. Lo ha affermato l’architetto Giuseppe Bellanca, Archeoclub D’Italia Pantelleria. Archeoclub D’Italia rilancia il forte appello alla tutela del patrimonio ambientale come patrimonio culturale dell’Italia!

“Sotto il profilo archeologico “Bent El Ria” ovvero figlia del vento secondo l’antica denominazione araba, è stato accertato che fosse frequentata fin dal periodo Neolitico ovvero nel V° millennio a.C. la cui presenza preistorica si rileva attraverso i ritrovamenti di tombe “Sesi” – ha continuato Bellanca - utensili e manufatti nelle località Mursia e Cimillia. Le testimonianze più significative, grazie alle ricerche condotte dal compianto prof. S. Tusa, si riscontrano nell’Acropoli di S. Marco e di Santa Teresa.

Sotto il profilo ambientale l’isola è stata sempre oggetto di tutela attraverso la formazione di aree di riserva orientata e dal 2016, proprio all’indomani di un devastante incendio che colpì la Riserva di Montagna Grande e le sue pendici, è stato istituito il Parco Nazionale Isola di Pantelleria che copre tutto il territorio con la sola esclusione dei centri abitati. Il Parco ha come finalità la tutela del paesaggio, la conservazione e la protezione degli habitat naturalistici (l’isola è classificata come area SIC e ZPS), il restauro filologico dei manufatti, il recupero e la valorizzazione del paesaggio storico ed agrario dei centri abitati e dei nuclei localizzati all’interno delle aree perimetrate. Atteso la presenza di questo importante Ente e per la sensibile attenzione degli amministratori, auspico un immediato intervento di monitoraggio attraverso l’uso di innovative tecnologie per evitare il ripetersi di eventi tragici e dannosi per la comunità e per l’intero Paese”.

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