Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

Asini e cavalli salvati da un incendio rischiano di finire nel piatto dei siciliani

"SALVATI DA UN INCENDIO, RISCHIANO DI FINIRE SUL PIATTO DEI SICILIANI". LAV: PRESIDENTE SCHIFANI INIZI IL SUO MANDATO SALVANDO LE VITE DI 25 CAVALLI E ASINI DA SVENDITA E MACELLAZIONE

11 ott 2022 - Sono sopravvissuti ad un incendio ma rischiano di essere svenduti all’asta se non interverrà urgentemente il neo Presidente della Regione Renato Schifani. Questa è infatti purtroppo, a oggi, la sorte di 6 asini e 19 cavalli tenuti allo stato semi-brado all’interno dell’Azienda Pilota regionale per l’allevamento dell’Asino Ragusano che si trova in zona Calaforno (Ragusa). Il Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale della Regione Siciliana ne ha, difatti, deciso l’alienazione, così come definito nel Programma degli Interventi 2022, sia per ragioni economiche che per un diverso interesse verso il progetto di conservazione dell'asino Ragusano.

Un anno fa un violento incendio ha commosso l’opinione pubblica nazionale con le immagini di un’area naturale devastata e con i corpi degli animali che non ce l’avevano fatta.
Oggi proprio quei sopravvissuti rischiano – nella migliore delle ipotesi - di essere svenduti ed allontanati da relazioni affettive nei vari gruppi di specie, che verranno separati per finire presumibilmente in contesti ben diversi rispetto a quello attuale. Nella peggiore delle ipotesi la loro fine potrebbe essere il macello, in quanto registrati come DPA, ovvero “destinati alla produzione di alimenti”.

Sappiamo infatti per esperienza diretta, come a queste aste partecipino soprattutto commercianti e allevatori della filiera alimentare, interessati all'acquisto di animali per la macellazione. E il prezzo per chilo di peso vivo, come indicato nel bando, definisce il tipo di vendita.

“Premessa la ovvia contrarietà della LAV a qualsiasi tipo di allevamento e di macellazione, - ha dichiarato Nadia Zurlo, Responsabile Area Equidi LAV- riteniamo assurdo che un’area naturale non metta in atto una pianificazione controllata delle nascite animali affinché non si verifichi una potenziale necessità di ridimensionamento”.“Presidente Schifani chiediamo il Suo urgente intervento per annullare l'asta pubblica, ridefinire il piano di interventi del parco, stanziare i fondi necessari per il mantenimento in vita di questi animali e in ultimo adottare una moratoria delle nascite attraverso mezzi naturali, come la separazione dei maschi dalle femmine, o attraverso la sterilizzazione dei maschi” ha concluso Zurlo.

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