Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

San Martino, la leggenda del mantello e del vino novello

Con la «Filastrocca di San Martino» di Mimmo Mòllica, l’11 novembre festeggiamo San Martino, le belle giornate di sole e il vino novello. Secondo il racconto popolare, Martino incontrando un povero mendicante stremato dal freddo gli donò metà del suo mantello. Quel mendicante era Gesù. Subito il cielo si illuminò e il sole apparve lassù, riscaldando gli uomini e la terra e fu «l’Estate di San Martino».

«Filastrocca di San Martino»

Un giorno freddo e cupo,
l’undici di novembre,
con un tempo da lupo
(sembrava già dicembre),
mentre a cavallo andava
vide un uomo tremante,
sfinito e barcollante,
nudo e senza mantello,
nei pressi di un ruscello.

Si impietosì Martino
e la spada sguainò,
pensando “poverino”
e il mantello in due tagliò;
dopo gli andò vicino
e metà gliene donò.

Subito un sole giallo
rese il cielo splendente,
San Martino a cavallo
apparve rilucente.

L’Angelo col mantello
spuntò dal cielo rosso,
spiegò l’ali un uccello
su quel mantello indosso;

l’allegro pettirosso
si mise a cinguettare
e il povero commosso
si cominciò a scaldare.

Novembre adesso è mite:
estate di San Martino,
quando cresce la vite
e il mosto è già nel tino.

Quella notte a Martino
venne in sogno Gesù,
poiché donò il mantello
al povero quaggiù.

Gesù era il poverello
che Martino incontrò
e con il suo mantello
lo accolse e lo scaldò.

Ogni anno sin d’allora,
il giorno di San Martino
la luce dell’aurora
splende sul biancospino
e il pettirosso vola;
belando l’agnellino
il povero consola.

Festa è nelle campagne
si brinda al caldo inverno,
caldarroste e castagne,
frutti del Padreterno.

Il sole dell’inverno
riscalda il pellegrino
ed ogni mosto è vino,
«evviva San Martino».

Mimmo Mòllica ©


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